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sabato 27 febbraio 2010

Hostaria Tipiteca


Hostaria Tipiteca

Via F. Sorrentino - Annunziata di Cava De' Tirreni (SA)
Tel. 089/561887 - Chiuso il martedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : medio/alta
Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : da Salerno, arrivate a Cava De' Tirreni dalla statale 18, superate la piazza all'ingresso del paese e girate a destra in direzione della stazione. Poco prima di essa girate a destra in direzione della frazione Annunziata, oppure seguite le indicazioni per arrivare al ristorante "La Baita". Troverete il locale in una curva, parcheggiate senza abusivi lungo la strada. Attenzione ai grossi pini, secondo me fra poco cadono.

Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti in "Palombella Rossa". Quindi, perchè chiamarsi
brasserie quando si offrono ai clienti solo due marche di birra? Ma ancor più importanti
delle parole sono i numeri, specie quando si fa ristorazione ed i numeri riguardano
la data di scadenza di una bevanda. Se siamo al 20 febbraio, perchè me ne servi una scaduta
esattamente tre settimane prima?
Ma procediamo con ordine. E' un piovoso sabato sera e, scegliendo dal Memo, decidiamo ditestare quest'hostaria/brasserie della frazione Annunziata. Prenotiamo, arriviamo, ma
nonostante ciò dobbiamo aspettare circa mezz'ora per avere, in quattro, un tavolo minuscolo
dove non tutti i commensali posso allargare le braccia per usare le posate, oltre ai camerieri
che passano incessantemente a due centimetri dal piatto.
Ordiniamo l'antipasto della casa, con salumi, bocconcini ed olive, oltre ad altri tre piattini
con baccalà con olive, carne di maiale con popacelle e vedure fritte. C'è anche un buon pezzettino
di parmigiana di melanzane. Ordiniamo poi due pizze, una quattro stagioni ed una margherita, entrambe ben cotte e gustose, ed una Lowenbrau (visto che l'alternativa era una Nastro Azzurro). Peccato che solo dopo averla bevuta ci accorgiamo che era scaduta da ben tre settimane. Almeno, non ce la mettono nel conto.
Passa invece ampiamente l'esame la tagliata con rucola ed aceto balsamico, tenera da sciogliersi in bocca e con pochi nervi. Andiamo via senza dolce (meglio fermarsi per la strada alla nuova sede de "La Zeppola D'Oro"), e paghiamo il conto di 46 euro per un antipasto, due pizze, una tagliata, un bicchiere d'aglianico, acqua pane e coperto. La birra scaduta è stata invece gentilmente offerta dalla ditta.
Comunque un bel locale, non c'è che dire.

Il piatto forte della recensione è la tagliata Tracklist consigliata : Toro Y Moi - Blessa
Nuback - Summer In Your Eyes

domenica 6 dicembre 2009

Al Convivio

Al Convivio

Via Roma 138 - Piano di Montoro Inferiore(AV)
Tel. 0825/503261 - Chiuso il martedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : dal raccordo Salerno-Avellino uscite a Montoro Inferiore e poi proseguite verso la frazione Piano, superate la traversa della stazione in direzione Salerno e troverete il locale alla vostra desta. Si parcheggia lungo la strada o nelle vie limitrofe, senza parcheggiatori abusivi.

Il convivio, oltre ad essere un immortale opera di Dante, è anche un modo altisonante per descrivere un banchetto. L'etimologia, infatti, ci descrive il convivio come parola nata da "cum" e "vivere", cioè vivere assieme. E qual è il modo più bello di vivereassieme se non quello di mangiare? Tornando allo specifico, veniamo a parlare di questo carino locale consigliatomi da un gentilelettore di Facebook.
"Al Convivio" è un locale molto elegante strutturato su due livelli, il primo a piano terra che dà direttamente sul grande forno a legna per le pizze, ed il secondo al primo piano, più raccolto ed intimo al quale si accede dopo qualche rampa di scale.
L'arredamento è ispirato alla moda etnica, mentre le sedie sono in legno scuro e le pareti dipinte in ocra. Ci accomodiamo ed ordiniamo l'antipasto, buono e diverso dalla normalità, che viene servito in un ampio piatto dove troneggia una cocottina con delle ottime polpettine di baccalà che galleggiano su un mare di cipolle stufate. A farle compagnia troviamo una fetta di polenta
ai funghi, una foglia di radicchio con pancetta, unos formatino di verdure, una frittatina ed una melanzana imbottita. Buono e fantasioso, come deve essere un antipasto. Proseguiamo con un primo di terra, e qui purtroppo le aspettative non vengono soddisfatte. I tagliolini al ragù di cinghiale (seppur enormi nella porzione) hanno un sapore troppo dolciastro, appesantiti
inoltre dall'abbondanza di alloro e mirto che coprono completamente il sapore del sugo. Con la tagliata porcini e grana, che qui viene servita su una pietra ollare caldissima direttamente in tavola in modo da continuare la cottura, le cose non migliorano affatto, essendo la carne davvero troppo cruda e un pò troppo nervosa. Cerchiamo di chiudere in bellezza con una sacher torte,
che non viene servita a fette ma sotto forma di pasticcino, ma purtroppo il dolce in questione si rivela essere duro e dal sapore neppure lontanamente riconducibile alla nota prelibatezza viennese. Conto di 37 euro per un antipasto, un primo, un secondo, un dolce e le bevande (due bicchieri di aglianico e l'acqua), non troppo alto ma poteva andare meglio. Forse è stata solo colpa del sabato.

Come piatto forte propongo tutte le pietanzeTracklist consigliata : Pgr - Cronaca Montana
Pgr - Cronaca Del Ritorno

venerdì 6 novembre 2009

Club Amici Del Peperoncino

Club Amici Del Peperoncino





Via Altimari 13 - Salerno (Giovi)
Tel.: 3338630926 - Chiuso : lunedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : premesso che per arrivare al locale si potrebbe anche sfruttare la nuova uscita dell'A3 di San Mango, il modo migliore per arrivare al ristorante è quello di uscire allo svincolo Pastena/Giovi della tangenziale di Salerno e seguire le indicazioni per il locale che iniziano già dal suddetto svincolo. Attenzione : per arrivare al parcheggio del locale è necessario percorrere una discesa parecchio ripida e stretta, durante la quale potreste essere costretti a tornare indietro per l'incontro con qualche vettura che procede in senso contrario al vostro.



E' da un bel pò che mancavo dalle ridenti colline giovesi, sebbene mi fossi ripromesso di tornarci presto per testare un locale che mi era stato consigliato circa un anno fa, e cioè quello di cui ora vi vado a narrare. Il "Club Amici del Peperoncino" si presenta come un classico ristorante a gestione familiare (nel verosenso della parola : si mangia a due passi dalla cucina e sembra davvero di essere invitati a cena dal titolare/padrone di casa). Ci siamo capitati in un sabato sera dove, a nostra insaputa, il menù è fisso e non c'è possibilità di scegliere le portate. Poco male,per me non è un problema, a pensarci bene il menù nei ristoranti è da parecchio che non lo leggo, mi affido tranquillamente ai consigli del cameriere/maitre/titolare o chicchessia. Indi, anche stavolta ci accomodiamo in una sala più piccola rispettoalla principale, occupata da una festa privata, e serviti da due ragazzi evidentemente figli del titolare (o comunque parenti)ordiniamo le bevande e l'intero menù della serata. Si inizia come sempre dall'antipasto, molto ricco e saporito, con bocconcini,cappelle di fungo sott'olio, frittatine di zucchine, melanzane a funghetti, funghi sott'olio, salame a fette, capicollo e prosciutto.Sufficiente, direte voi, ma iniquo, essendo che nei tavoli accanto al nostro ho visto servire anche zucca sott'olio ed altri formaggiche evidentemente dovevano essere serviti anche a noi. Proseguiamo con i primi, davvero buonissimi, un tegamino di gnocchi alle patate con tantoformaggio fuso e un piatto di fusilli e ravioli, caserecci e fatti in casa come del resto tutte le pietanze che si servono in questo locale. Francamente le porzioni sono così abbondanti che non ce la sentiamo di proseguire con la carne, quindi ordiniamo solamente la buoan tortaal cacao della casa e l'amaro, anch'esso fatto in casa e servito in una brocca, con un coppino minuscolo per estrarlo. Tutto bene, direte voi?Ed inveve no : il conto, composto solamente da una cifra tonda tonda, 50 euro (che presumo sia il risultato di due menu a prezzo fisso da 25)ci viene sparato come se avessimo consumato tutto il menù, cosa non vera. Considerate poi che l'attesa è a volte snervante, e capirete il perchèdi questo inusuale 3/5.





Il piatto forte di questa recensione è l'"antipasto misto"
Tracklist consigliata : Mogwai - Fear Satan
Mouse On Mars - Tensual

venerdì 17 luglio 2009

La Dea Dell'Abbondanza

La Dea Dell'Abbondanza





Via Via A. De Gasperi, 31 - Agropoli (SA)
Tel.: 0974/823859- Chiuso il ?
Tipo di cucina : casereccia/marinara
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 3/3

Come arrivare : il ristorante si trova sulla strada che conduce alla superstrada partendo dal centro di Agropoli, praticamente una volta superato il fiumiciattolo nei pressi di Agropoli Sud e seguito i sensi unici in direzione Salerno dovreste trovarvelo alla vostra destra. Si parcheggia lungo la strada senza abusivi.



Agropoli, come scrissi in una recensione dell'anno scorso che provocò una qualche polemica, è la città alta, ma ovviamente una città alta presuppone anche una parte bassa. Nello specifico, la parte bassa di Agropoli è quella sorta ad uso e consumo delle frotte di turisti che nel periodo estivo decuplicano la popolazione di questa ridente cittadina. Nei pressi del centro si trova il ristorante “La Dea Dell' Abbondanza”, ristorante a vocazione popolare, ben arredato e dalla tipica atmosfera da trattoria. pochi fronzoli e tanta sostanza, vi basti pensare che il menù qui è scritto direttamente sulla tovaglietta di carta che copre il tavolo. Il locale è dotato di due sale, una più grande, che si trova appena entrati, ed una più piccola, situata in un piccolo soppalco. ci accomodiamo dentro, anche se si potrebbe stare anche fuori, ma i tavoli che danno sulla strada sono tutti occupati. Dopo pochi minuti d'attesa ci accomodiamo e ordiniamo subito i primi, decidendo di saltare gli antipasti che di solito, quando si chiamano "di mare", non sono mai un granchè. Optiamo quindi per delle linguine ai frutti di mare, dalle porzioni più che generose ma dall'esecuzione non propriamente perfetta : vi si trovano solamente vongole e cozze e qualche pomodorino. proseguiamo quindi con una grigliata mista di seppie, pesce spada e gamberi, buona ma piccola nella porzione, ed un insalata mista servita scondita e senza nemmeno aver portato il menage a tavola. Degna di nota la scortesia dei camerieri, che appena vedono un piatto vuoto (o semivuoto) si fiondano sotto il naso dell'avventore per toglierglielo. Per riprenderci dall'amarezza del servizio ordiniamo una ricotta e pere, classica e gustosa chiosa serale.Conto di 27 euro comprese bevande (acqua naturale ed una bottiglia di bianco da 37 cl), decisamente basso ma sicuramente si può dare di più, sia nella qualità dei cibi che nel servizio. C'è anche la pizza, ovviamente cotta a legna e dall'aspetto decisamente invitante.





Il piatto forte della recensione è "linguine ai frutti di mare"


Tracklist consigliata : Kap Bambino - Lezard Crystal Castles - Vanished

giovedì 19 marzo 2009

Flamenco 3

Flamenco 3

Via Antonio Mazza 30 - Salerno
Tel.: 089/228366 - chiuso il lunedì
Tipo di cucina : sfiziosa/casereccia/pubbistica
Fascia di prezzo : bassaValutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : il locale è situato in pieno centro storico, alle spalle del palazzo dellaProvincia. Potreste provare a parcheggiare nel parcheggio adiacente, che di notte ovviamenteè di proprietà dei parcheggiatori abusivi (strano vero? I giornali e l'informazione localidicono che non ci sono..).

Se è vero che il pesce puzza dalla testa, la visita al bagno del locale in oggetto avrebbe dovuto farmi capire in anticipo quello che mi aspettava. Ma procediamo con ordine. Per festeggiare con una rimpatriata il rimpatrio di un caro amico avevo deciso di recarmi in questo locale in virtù della variegata offerta gastronomica che è già possibile notareall'esterno del ristorante. Pizze, primi, secondi ed antipasti che letti sono decisamente migliori che gustati. Entro e, da buon igienista, decido di lavarmi le mani, ma una mandria di bufali doveva aver lasciato precedentemente la sua impronta (ed il suo odore). Senza indugi proseguo con la lettura del menù, dal quale scelgo l'antipasto maxi (al quale mancano le verdure) e il vino frizzante della casa (al quale manca il sapore di vino). Indeciso fra primi non troppo convicenti e carne non tutta disponibile, opto per la pizza margherita alla bufala, che purtroppo non convince per nulla, così come le altre pizze.Il vino, come dicevo, non convinceva molto, così scelgo di ordinare un aglianico imbottigliato,che però si rivela peggiore del precedente. A salvare un pò le cose un buon antipastocon alici marinate, mozzarelline ciliegine, prosciutto, salame spesso, speck, pancetta ed olive nere. Solo che a pensarci bene, ma che ci azzeccavano le alici marinate? Comunque, i prezzi sono bassi, per antipasto, vino, pizza, pane e coperto si spendono circa 15 euro a testa. Nonostante il nome però, c'è poco da ballare e da stare allegri.




Il piatto forte della recensione è la "pizza bufala"



Tracklist consigliata : Blondie - Call Me
Yazoo - Don't Go

venerdì 10 ottobre 2008

El Bodeguero



El Bodeguero

Via Generale Nastri Ciro 23 - Lancusi (SA) Tel.: 089/955887 - Chiuso il ? Tipo di cucina : sfiziosa/casereccia/pubbistica
Fascia di prezzo : media Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : dal raccordo Salerno-Avellino uscire a Lancusi, proseguire in direzione del centro abitato e alla piazza principale girare a sinistra in direzione della statale 88. Troverete il locale alla vostra destra, in prossimità dell'insediamento "H" dei terremotati. Il parcheggio è di fronte al locale, purtroppo c'è un vecchio che non ne vuole sapere di andare in pensione e di rispettare la legge.

Credevamo di venire stupiti con effetti speciali. Credevamo di poter mangiare una succulenta paella a due passi da un insediamento di terremotati, come se fossimo stati sulla Rambla di Barcellona. Porzioni già finite alle 21 e 40, nonostante il giovedì sia la sua serata. Credevamo di poter asaggiare una pizza, d'altronde questo posto è anche una pizzeria. Anch'essa finita, però stranamente ci sono i panuozzi fatti, ci viene confidato, con la pasta della pizza. Mistero! Non ci resta che spartire un antipasto maxi con verdure sott'olio, provola, bruschette e salumi (c'era anche il gorgonzola, lo dicevo che qualcosa mi puzzava). Proseguiamo poi con un panino, un ottimo connubio di petto di pollo alla piastra con provola e melenzane, da annaffiare con la scura per eccellenza, la Guinnes ovviamente. Il conto è quasi un salasso, più di 16 euro a testa, aggiungeteci pure il parchegiatore abusivo con pettorina forforescente che arrogantemente pretende un euro fisso, e tirate le somme della serata. Dice un saggio proverbio che chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova: scusaci Tonino, la prossima volta che passo per lancusi una sosta all'Anabeco sarà obbligatoria! P.s.: si mangia a lume di candela, con la cui cera è anche possibile fare delle sculture.

Tracklist consigliata : Il Genio - Pop Porno Dari - Wale Tanto Wale

sabato 30 agosto 2008

Premiata Pizzeria

Premiata Pizzeria

Alzaia Naviglio Grande2, - Milano
Tel.: 0289400648 - Chiuso : mai
Tipo di cucina : pizzeria, con qualche primo e secondo
Fascia di prezzo : alta
Valutazione complessiva : 3/5
Come arrivare : la zona dei Navigli è a traffico limitato. e a Milano i vigili lavorano davvero, non tanto per il senso del dovere, ma per il gusto di punire uno sprovveduto (specie se non-milanese). Pertanto, cercate parcheggio in una delle tante aree di sosta nei pressi, oppure prendete i mezzi pubblici che servono ottimamente la cittadina meneghina, e scendete alla fermata della metro "Porta Genova". Di lì, prendete il lungo corso davanti a voi (Corso Vigevano) e dopo circa 400 metri sarete sui navigli.
I Navigli, ovvero i grandi canali artificiali che solcano la città di
Milano, nonstante gli oltre ottocento anni d'età rimangono come
testimonianza dell'ingegno del popolo lombardo, che ne avviò la
costruzione per permettere anche alla città meneghina, lontana dal
mare e quindi dai grandi traffici che interessavano invece Venezia ad
est e Genova ad ovest, di avere uno sbocco navigabile per ricevere
merci e materiale edile, fra cui il marmo necessario a costruire il
Duomo. Cos'è rimasto oggi di quell'ingegno in quel luogo? Di positivo
per la comunità assolutamente nulla, per le tasche dei ristoratori
invece la situazione è più che rosea. Da salernitano, rimango ogni
volta sconcertato per l'oscenità dei prezzi che è possibile
riscontrare lungo il canale (perlomeno, si tratta spesso di cibo di
ottima qualità), come ad esempio una margherita sparata a quasi 6
euro, quando 3 euro sono già tantissimi per un disco di pasta, un pò
di mozzarella e un cucchiaio di pomodoro. Non vi dico il resto, tante
avete già capito. La pizzeria di cui vi andrò a parlare ora si chiama appunto
"Premiata", ma davvero non si capisce da chi e per cosa: nonostante
sia sempre affollata, la pizza che propone è appena decente, quella da
me scelta (la pizza "Maria") con pomodori freschi, mozzarella e
prosciutto crudo, alla modica cifra di 10 euro, è piccola di diametro
e ricoperta da un prosciutto che definire salato è poco: per placare
la sete data dalla sua ingestione non basterebbe l'intero naviglio che
ho davanti. Dunque, salati i prezzi, salato il prosciutto, non resta
che berci su una birra alla spina, anch'essa cara (e così si spiega
l'utilizzo del prosciutto salato..). Il locale è anche dotato di
ristorante, che propone una selezione di primi e secondi che cambiano
a rotazione, da poter gustare anche a pranzo nella saletta all'aperto.
Per chiudere una buona torta pere e cioccolato, e conto a diversi zeri
che per fortuna non ho pagato io. Anche il limoncello, servito con un
certo ritardo, è buono, e attraverso l'alcool riesco ad
affrontare meglio la vista di un canale zeppo di zanzare, che tutti i
milanesi amano tanto.
Tracklist consigliata : Baustelle - Un Romantico A Milano
Articolo 31 - Milano Milano

mercoledì 20 agosto 2008

U' Sghiz

U' Sghiz

P.zza Umberto I° - Agropoli (SA)
Tel.: 0974/824582 - Chiuso il ?
Tipo di cucina : casereccia/marinara
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : il locale si trova nel centro antico di Agropoli, quindi ci si arriva esclusivamente a piedi dopo aver parcheggiato a valle. Gambe in spalla,e buona salita! Ah, scusate, volete sapere come arrivare ad Agropoli? Da Salerno, utilizzate la litoranea (SP175), si risparmiano 12 km rispetto alla statale 18.

Napoli, ovvero la città nuova. Monopoli, ovvero la città unica.
Agropoli, la città alta. Difficilmente troverete corrispondenza fra
origine etimologica e realtà effettiva nelle prime due, ma ad
Agropoli, proseguendo sul corso in direzione della città vecchia, non
potrete fare a meno di constatare quanto sia giustificato il suo nome,
e di conseguenza quanto si trovi in alto. Bassa è invece, purtroppo,
la qualità dei locali che vi si trovano nella piazzetta principale che
vi si apre davanti agli occhi superata la piccola chiesetta a picco
sul mare, fra i quali "U Sghiz" non fa eccezione. Più che di una
pizzeria è, infatti, una catena di montaggio, con una calca
eccezionale che si attarda sulla piazzetta ad attendere che si liberi
un posto, guardandoti fin nel piatto attendendo che tu finisca le tue
pietanze, peraltro di qualità dubbia: tralasciando i ciacianielli, che
invece di essere piccoli e quasi invisibili qui hanno una lunghezza di
circa 3 centimetri e uno spessore imbarazzante(forse provengono a
nuoto dal porto di Salerno, e così si fanno i muscoli), la pizza è
fredda (causa il tragitto che deve compiere dal forno ai tavoli, fra
ali di folla in trepida attesa e folate di venticello estivo), senza
sale e senza sapore, per giunta. Il servizio, ovviamente, è da
lumache. Non voglio nemmeno sapere com'è il dolce, mi basta sapere che
per dei fritti misti, birra e pizza non spenderò più di 15 euro (unica
nota di merito, in altre località turistiche per questa cifra a
malapena si ordina una pizza). Per fortuna, la strada del ritorno è in
discesa.
Tracklist consigliata : Delta V - Un'Estate Fa
Subsonica & Bluvertigo - Discolabirinto

mercoledì 2 aprile 2008

L'Artista

L'Artista

Via delle Muratelle 25/27 - Salerno
Tel.: 089/759158 - Chiuso il ?
Tipo di cucina : pizza e solo pizza
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 3/5


Come arrivare : di certo non è una pizzeria che si ricerca, ma più che altro è una pizzeria di prossimità. Comunque, si trova nel quartiere Torrione, alle spalle di piazza Sant'Elmo, andando in direzione della linea ferrioviaria, nei pressi dell'ex commissariato.


Circa cinquant'anni fa, quando la televisione era un lusso per pochi, ci si ritrovava nel bar sottocasa ad assistere ai primi quiz a premi o alle partite della nazionale. Con il tempo e con il benessere diffuso tutti sono arrivati a possedere uno o più televisori nelle proprie case, ma c'è ancora un motivo che spinge le persone, in special modo gli uomini, a riunirsi, in bar o pizzerie o circoletti, e cioè l'assistere alle partite trasmesse in pay-tv. Per la partita Roma-Manchester United ci siamo dunque trovati in questa pizzeria di Torrione aperta abbastanza recentemente, dotata di alcuni coperti al pian terreno e di una saletta soppalcata decisamente più intima. Per fortuna, oltre alle pizze è possibile assaggiare anche degli involtini di melenzane ripieni, oppure una ciambotta paesana, accompagnate da una focaccia appena sfornata. Le pizze non sono davvero buone, sarà per i problemi che sta vivendo in questo momento la mozzarella campana ma l'ingrediente che stona davvero è proprio quello. Almeno in chiusura giunge una buona cassata, forse un pò troppo dura. Conto un pò troppo salato, siamo sui 16 euro per antipasto, pizza e dolce, davvero troppo per una pizza a Torrione di martedì sera. Inoltre, la Roma ha pure perso.
Tracklist consigliata : Queen - We Are The Champions
Mattia Bazar - Vacanze Romane

lunedì 3 marzo 2008

Antico Borgo


Antico Borgo

Via Torino 30- Pontecagnano Faiano (SA)
Tel.: 3343756270 chiuso la domenica
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva: 3/5

Come arrivare: Dalla tangenziale di Salerno uscite allo svincolo di Pontecagnano, dopo pochi metri subito a destra in direzione del bowling, superate il ponte sul fiume Picentino e dopo circa 200 metri troverete il locale alla vostra destra, poco prima del sottopassaggio che conduce alla litoranea.

Dev'esserci una strana congiunzione astrale, una sorta di maledizione che impedisce di mangiare bene a via Torino. Forse saranno le vibrazioni dei treni che passano lì vicino e che fanno tremare le gambe dei commensali e forse anche le mani dei cuochi e dei pizzaiuoli, ma con l'"Antico Borgo" è andata peggio, se possibile, di "Nonna Italia", che si trova solamente pochi metri prima. Appena arrivati ci rendiamo conto che il locale, visto che erano le 22 passate e non c'era nessuno, stava per abassare le saracinesche. Entriamo accompagnati da un simpatico e robusto giovanotto in un locale davvero ben arredato, con al tavolo gli stessi tovaglioli gialli con disegni di girasoli, molto in voga in questo periodo in molti ristoranti. C'è molta pietra ai muri, e tutto sommato il locale ha un'aria davvero rustica, l'unico inconveniente è la televisione sintonizzata su Italia 1 che vomita "tre metri sopra al cielo". Il menù che ci viene proposto è alquanto smilzo, 4 antipasti, una decina di pizze, qualche primo e delle carni alla brace. Vorremmo iniziare con un antipasto, ma alla notizia che un semplice antipasto di verdure, peraltro spiegato in maniera alquanto nebulosa dal maitre, ci sarebbe costato 10 euro, optiamo come farebbero i ragazzini per la pizza. Da bere la terribile birra "Erdinger"(mi pare si scriva così), davvero difficile da mescere in quanto producente una quantità industriale di schiuma a qualunque inclinazione del bicchiere, ma dal sapore davevro buono. Durante l'attesa della pizza, forse dopo aver origliato i nostri mugugni sulla mancanza di un antipasto dalla "A" maiuscola, il maitre ci porta delle bruschette accompagnate da peperoni e da delle salse non meglio identificate. Le pizze scelte non sono tanto male, una diavola ed una patate e salsiccia, cotte abbastanza bene anche se forse il forno non era ancora ben caldo. Paghiamo solo 45 euro in 5, rifiutiamo gentilmente l'amaro propostoci, mettiamo in moto e via, a cercare un posto dove mangiare qualcosa di dolce. Un plauso comunque al coraggio dei due ragazzi che hanno intrapreso quest'avventura, ci sono comunque molti margini di miglioramento.

Tracklist consigliata : Radio 4 - Save Your City
Kaiser Chiefs - Everyday I Love You Less And Less

domenica 20 gennaio 2008

Nonna Italia

Nonna Italia

Via Torino 2, Pontecagnano Faiano
Tel. 089 849401 Chiuso la domenica
Tipo di cucina : picentina/internazionale
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : Dalla tangenziale di Salerno uscite allo svincolo di Pontecagnano, dopo pochi metri subito a destra in direzione del bowling, superate il ponte sul fiume Picentino e dopo circa 200 metri troverete il locale alla vostra destra, proprio a ridosso del passaggio a livello.

Pontecagnano Faiano è una cittadina dalla storia abbastanza recente, nata nel 1911 nella sua forma autonoma in seguito al distacco da Montecorvino Pugliano ed all'accorpamento con la frazione alta di Faiano. Questa ridente cittadina dalla struttura urbanistica a scacchiera è da considerarsi a tutti gli effetti un quartiere di Salerno, essendo praticamente attaccata al capoluogo e separata da esso solamente dal fiume Picentino, che ne segna anche il confine. Seppur piccolo come insediamento, Pontecagnano presenta un altissima densità di ristoranti, pizzerie e pub, disseminati sia lungo la statale 18 che nelle vie adiacenti, senza parlare di Faiano, vera e propria frazione-ristorante. In via Torino, nei pressi della stazione ferroviaria, possiamo trovare dunque "Nonna Italia", ristorante molto elegante e raffinato, con due sale in pietra, una
situata a livello strada, l'altra posizionata in basso e raggiungibile tramite una scalinata in metallo e legno. Certo, più che di sala si dovrebbe parlare di cella frigorifera: nonostante la presenza di un condizionatore a pompa di calore in inverno si è costretti a cenare con il cappotto per la temperatura non proprio clemente, ma in compenso la sala da un senso di rusiticità con le pietre vive ben in vista. Superato lo shock termico, si possono ordinare gli antipasti di salumi e
formaggi di ottima qualità, accompagnati da un buon vino da scegliere fra l'ampia (e carissima) carta dei vini, davvero molto ampia per una pizzeria-ristorante. La specialità del locale è costituita dalle carni alla brace provenienti da mezzo mondo, come il canguro, il filetto argentino oppure olandese, senza tralasciare i primi come ravioli, gnocchi e scialatielli serviti con vari condimenti, e le pizze dall'impasto non troppo gradevole. Il servizio lascia un pò a desiderare, e forse in questo si capisce il perchè del nome del ristorante, e cioè una cucina che vorrebbe essere calda e accogliente come una nonna, ma che presenta le stesse inefficienze dell'Italia. Se è vero infatti che il vino viene servito con possibilità di rifiuto come nei migliori ristoranti, è anche vero che al termine dell'antipasto le posate sporche lasciate nel piatto vengono rimesse sulla
tovaglia, mentre i camerieri invece che rivolgersi con il "lei" usano il tu quando non, obbrobbrio degli obbrobbri, l'appellativo "ragazzi", da far accapponare la pelle. Chissà se anche i colleghi
(re)censori di http://www.dovemangio.info/ seduti al tavolo accanto al mio durante questa visita abbiano notato le stesse cose. Dimenticavo i dolci, una delle poche note positive, fra i quali degni di menzione un buon tiramisù molto morbido. Conto abbastanza onesto, che riabilita in parte il
locale.

Tracklist consigliata : Kraftwerk - Trans Europa Express
Squarepusher - Tundra

mercoledì 16 gennaio 2008

Non Ti Pago


Non Ti Pago

Via Eduardo De Filippo, 74 Salerno
Tel. 089.712373 Chiuso il ?
Tipo di cucina : salernitana/regionale
Fascia di prezzo : medio/alta
Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : sebbene nel parlato comune dei ragazzi salernitani via De Filippo sia ancora chaiamata "via nuova", essa non è altro che la pluridecennale strada di collegamento fra i quartieri Italia/Europa con Torrione aAto e Sala Abbagnano. Se provenite da nord dunque, uscite dalal tangenziale di Salerno allo svincolo di Sala Abbagnano e poi proseguite per via Vestuti, costeggiando la caserma Avossa, fino ad arrivare all'incrocio con via Pietro Del Pezzo. Qui girate a destra, e troverete il locale dopo un centinaio di metri. Se provenite da sud, uscite allo svincolo di Pastena, proseguite in direzione del mercato di Via De Crescenzo e superato il centro sociale di via Cantarella girate a destra fino ad arrivare al locale.

Il ristorante/pizzeria "Non Ti Pago" prende il nome, com'è ovvio, dall'ononima commedia di Eduardo De Filippo, al quale è anche intitolata la strada ove si trova il locale. Dev'esserci qualcosa che non va all'ufficio toponomastico del comune di Salerno, se ad un maestro di tale levatura viene dedicata una strada di campagna ed al maggiore poeta salernitano del novecento (Alfonso Gatto) il viadotto che conduce al porto commerciale. La commedia già citata narra delle peripezie di un dipendente di un banco lotto napoletano alle prese con il suo datore di lavoro, il quale sostiene che la sua ultima ed ingente vincita sia dovuta unicamente alle comunicazioni oniriche intercorse fra il suo sottoposto e il suo defunto padre, e pertanto non appertenti a lui. Il locale, che non ha nulla di teatrale se non alcune frasi di Eduardo scritte sui muri, è compsto da un'ampia veranda coperta nei mesi invernali e di due sale interne più piccole. Meta di frequenti festeggiamenti, è anche possibile incappare qualche sera in un triste e stonato karaoke. Basta però ritirarsi nella piccola sala per fumatori, e iniziare il pasto, peraltro servito rapidamente, scegliendo magari un antipasto classico all'italiana oppure le verdure del buffett. Per proseguire c'è l'imbarazzo della scelta, fra primi sia di mare che di terra, pesce e carni alla brace (c'è anche la fiorentina), e la pizza, servita inspiegabilmente in versione mignon. Gli ingredienti sono tutti di prima qualità, così come i dolci provenienti dalla storica pasticceria Pantaleone, ma è il conto che davvero non convince. Si rischia infatti di spendere anche 20 (dicasi venti) euro rimanendo ancora affamati, soprattutto per le porzioni. Decisamente un locale ben fatto e ben amministrato, ma i 5/5 di questo blog si conquistano così: ottima qualità del cibo, cortesia nel servizio, velocità, e prezzo più che onesto. E' proprio questo quello che manca al "Non Ti Pago".

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lunedì 31 dicembre 2007

Le Macine


Le Macine

Via Mazzini, 8 - Cologna di Pellezzano (SA)
Tel.: 089-567540 chiuso il lunedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva: 3/5

Come arrivare : da Salerno uscite dalla tangenziale allo svincolo di Fratte, proseguite poi sulla strada statale 88 in direzione di Baronissi, superate gli insediamenti industriali di via de' Greci e troverete il locale ben segnalato alla vostra destra, sotto un cavalcavia del raccordo autostradale
salerno-Avellino. Da Avellino : uscite allo svincolo Di Baronissi del raccordo raccordo autostradale Salerno-Avellino, proseguite in direzione di Salerno fino a trovare il locale alla vostra sinistra. Più azzardata sarebbe l'ipotesi di calarsi con una corda dal suddetto cavalcavia, ma come già detto nel post relativo al "Piccolo Paradiso" è abbastanza pericoloso imbarcarsi in queste avventure stradali . Per chiudere su viabilità e co., vi ricordo che questo è uno dei pochi locali che potrebbe non essere raggiungibile in determinati casi: una volta di fatti, a causa di una frana, mi fu interdetto l'accesso al locale.

"Le Macine" è un piccolo e carino ristorante-pizzeria che sorge sulla vecchia strada di collegamento fra Salerno e Avellino, la quale scorre parallela al corso del fiume Irno, strada comunque poco frequentata a causa della presenza del menzionato raccordo autostradale. Proprio al di sotto di quest'ultimo troviamo il locale in oggetto, composto da una sala interna piccola e riparata, anche ben arredata in arte povera e corredata da un bel camino, e da una
sala esterna situata sotto una veranda, agibile però solamente nei mesi estivi. La zona è molto umida e fredda, anche a causa della vicinanza del fiume, e anche in estate non fa mai molto caldo. Il locale è molto frequentato, non solo dai clienti ma anche dai gestori: quando lo conobbi infatti era gestito da una ragazza molto più simpatica e sveglia dell'attuale proprietario, e forse anche più acculturata (sulla lavagnetta all'ingresso vi è scritto, vi giuro, "stasera samgria" - con la emme!-). L'offerta gastronomica è ampia e variegata, a farla da padrone sono sempre le pizze come in quasi tutti i locali del comprensorio della valle dell'Irno, ma anche i primi sono assolutamente da provare, così come le carni e i dolci. Iniziamo come di consueto con
l'antipasto, proposto in due versioni: la più semplice, con bocconcini, salumi e sottoli, e la più complessa, servita su di un tagliere con oltre agli ingredienti già elencati diversi assaggi di verdure calde. si prosegue con i primi, ma con una certa tabella di marcia. Difatti, se le bevande tardano talmente tanto ad arrivare che vengono servite dopo l'antipasto, per avere i primi richiesti ci vuole una buona mezz'ora, nonostante ci siano solo pochi tavoli occupati, forse perchè il proprietario pensa che sia più importante intrattenersi con i suoi clienti preferiti a parlare, piuttosto che occuparsi dei clienti giunti prima. Ciò nonostante, le linguine alla palermitana sono davvero squisite, con le melenzane e i pomodorini che accompagnano degnamente il pesce spada, che conferisce all'ensemble un deciso odore di mare. Ancora un quarto d'ora dopo la fine dei primi e possiamo assaggiare un buon tronchetto alla nutella, con una panna troppo liquida ed acidula. 28 euro non sono nè tanti nè pochi, la qualità è buona ma il servizio lascia davvero parecchio a desiderare.

P.S.: credevo che con la scorsa (e cattivissima) recensione avessi chiuso il 2007, ma in extremis mi voglio commiatare per quest'anno da voi cari lettori con un altra recensione, anch'essa decisamente cattivella, e con ovviamente l'augurio di un meraviglioso e gustoso 2008. Auguri!

Tracklist consigliata : Delta V - Ritornerai
Baustelle - Gomma

domenica 23 dicembre 2007

Vecchie Fornaci


Vecchie Fornaci

Via R. Luciano - Loc. Badia - Corpo di Cava dei Tirreni
Tel.: 089 461313 chiuso il ??
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva: 3/5

Come arrivare : da Salerno, proseguite sulla statale 18 in direzione di Cava de' Tirreni, poco prima di giungere al paese girate a sinistra in direzione della Badia, e seguite le indicazioni per il locale. Attenzione: la strada non è per nulla agevole e presenta diverse strettoie con semafori e sensi unici alternati.

Ci troviamo nell'amena località di Corpo di Cava, sede dell'ormai millenaria abbazia consacrata alla Madonna, protetta dal mare della divina costa dai massicci montuosi dei Lattari, in primis il Falerio e l'Avvocata. Siamo dunque alle spalle di Cetara, che in linea d'aria dista poche centinaia di metri, ma è raggiungibile dopo circa 10 chilometri di strade. Qui, fra boschi di quercia, castagno e frassino sorge il ristorante "Vecchie Fornaci", immerso in una tenuta privata dove vengono allevati animali selvatici (si lo so, è un paradosso, ma per cucinarli è meglio tenerli a bada, se no all'ordinazione mica il cuoco può mettersi a caccia) come cinghiali e daini, che costituiscono la base culinaria del locale. Come è lecito aspettarsi, il ristorante al suo interno è arredato come una vecchia cascina per la caccia, con trofei al muro, inserti in pietra ed un grande camino stranamente spento, nonostante il freddo che si soffre in sala. Sala peraltro molto ampia e capiente, capace di ospitare tranquillamente piccoli ricevimenti. Degno di nota il bagno, molto spazioso se si pensa alla concorrenza, e soprattutto pulito. I camerieri sono vestiti in nero con gilet personalizzato e camicia bianca, e comunicano un certo senso di professionalità. Qui però, aimè, finiscono le note positive del locale, in quanto quella che mi accingo a narrare è la cronaca di una delusione culinaria bella e buona. A parte il freddo persistente di cui ho già detto, la vera
delusione del ristorante è la lentezza esasperante dei camerieri, che con una pratica irritante e sicuramente poco professionale si dedicano prima alla cura dei clienti abituali, che si riconoscono dal fatto che appena entrati scambiano baci e abbracci con le maestranze, invece di un semplice e più corretto, nei confronti degli altri commensali, buonasera. L'unica cosa che arriva (quasi) subito è l'antipasto misto della casa, composto da salumi e formaggi, più due elementi da
scegliere dal buffett: peccato che la scelta nel mio caso sia stata effettuata preventivamente e senza il mio consenso dal cameriere, che ha ritenuto opportuno servire due miseri rettangolini di melenzane con mozzarella. Aldilà di questo, l'appetizer si presenta buono, accompagnato da un rosso di giusto corpo e servito ad una consona temperatura, unica pecca il pane dal gusto decisamente troppo toscano, cioè senza sale. Passiamo al primo, e la scelta cade sui ravioli ai porcini, buoni ma serviti con un condimento decisamente troppo freddo, sintomo di una separata preparazione del piatto che non ha permesso alla pasta di amalgamarsi con la panna. Dopo il primo piatto, cala il sipario sui nostri stomaci. Nonostante avessimo ordinato insieme alla pasta anche il misto di carne di cinghialle alla brace, per avere il tanto agognato secondo piatto
bisogna aspettare la bellezza di 45 minuti (!), durante i quali possiamo osservare persone appena arrivate degustare praticamente tutto il menù. Dopo appunto 45 minuti arriva finalmente la carne, servita cruda, e trattandosi di salsiccia e bistecca potete immaginare il risultato di una scarsa cottura. Come magra consolazione un contorno di patatine, surgelate ma dal taglio alternativo, in modo da sembrare fresche. Cerchiamo di chiudere in bellezza con una porzione di cubana, e fin qui va bene, ma a posto del limoncello richiesto ci viene portato un bichierino di finocchietto. La misura è colma, il pranzo è finito e ci accinghiamo ad andare via, ma dopo aver pagato i 32 euro del conto finalmente capisco il perchè di un volantino pubblicizzato all'interno del locale, che reclamizza la possibilità di effettuare escursioni a piedi nei dintorni del ristorante: è quello il miglior modo per ingannare l'attesa del secondo!

P.S.: nonostante siamo in periodo natalizio, è venuta fuori in questa occasione la recensione più cattiva dell'intero blog. Ciò comunque non mi impedisce di fare i migliori auguri di buon Natale a tutti i miei cari lettori, e di un buon anno di ottime e succulente prelibatezze gastronomiche. Auguroni!

Tracklist consigliata : Kraftwerk - Tour De France
Vanessa Carlton - A Thousand Miles

venerdì 23 novembre 2007

Il Pioniere


Il Pioniere

Via Provinciale - Candida (AV)
Tel.: 0825/981482 chiuso il mercoledì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva: 3/5

Come arrivare: da Salerno: prendete il raccordo Salerno-Avellino (non fate caso al puzzo delle concerie di Solofra) e al termine dello stesso uscite ad Avellino est, proseguite in direzione dell'A16 Napoli-Canosa e poi girate in dirtezione Lioni (praticamente prenderete la famigerata Ofantina). Dopo un paio di chilometri troverete l'indicazione per Candida, seguitela e dopo poche curve troverete il ristorante alla vostra sinistra.
Da Avellino : proseguite sulla circonvallazione in direzione dell'A16, poi seguite le indicazioni di cui sopra.

Candida, ovvero l'ingenua. Parafrasando l'immortale opera di Voltaire, inizio la prima recensione del presente blog al di fuori del territorio salernitano. Siamo infatti nello stupendo territorio dell'Irpinia, la provincia del verde, da contrapporre alla panprovincia salernitana (in quanto dotata di tutto, e non è solo un'opinione personale), alla sovrappopolata e piccolissima provincia di Napoli, alla contraddittoria provincia di caserta (bella al nord, brutta al sud), ed alla selvaggia e mistica (per via di padre Pio) provincia di Benevento. Da non confondere con l'omonima malattia venerea, Candida è un paese dalle origine antichissime, difatti si sostiene che il suo nome derivi dall'appellativo datogli dai romani, i quali lo vedevano luminoso (candidus) per la gran parte del giorno, data la sua esposizione. In questo piccolo paesino di poco più di mille abitanti possiamo trovare comunque un ristorante più unico che raro. Difatti, se a Salerno è possibile cenare in una nave (che alcuni, vedi il recente dibattito cittadino, vorrebbero demolire), a Candida è addirittura possibile cenare in un vagone ristorante. Su di un vero binario è infatti adagiato un vero vagone, risalente sicuramente ad almeno 40 anni fa, svuotato dei sedili, piastrellato e arredato con tavolini in legno. Sebbene l'idea sia indubbiamente originale e
degna di merito, è tutto il resto che lascia a desiderare (a questo mi riferivo quando l'ho chiamata "l'ingenua"). Fra i suoi demeriti non posso che segnalare il servizio eccessivamente lento, il vino servito troppo freddo (le maestranze potrebbero obiettare che è servito a temperatura ambiente, solo che fuori nevica), così come il cibo, davvero troppo
freddo per essere assaporato a pieno. Fra le pietanze che mi sento di consigliare sicuramene sono degni di menzione gli antipasti, solo che la mozzarella a queste temperature solidifica, le pizze proposte in molteplici varianti (anche calzoni) e la crepe al cioccolato e panna come dolce, buona e ben preparata. In conclusione, un buon posto per mangiare bene spendendo poco (non
più di 12 euro per antipasto, primo e dolce con liquore), ma portatevi le mutande di lana.
Tracklist consigliata : Pet Shop Boys - Go West
Depeche Mode - Enjoy The Silence