Blondie - Heart Of Glass
giovedì 9 ottobre 2008
Villa Amelia
Blondie - Heart Of Glass
giovedì 2 ottobre 2008
Il Sipario
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 5/5
nell'urbe da nord (Costiera Amalfitana oppure Cava dè Tirreni) non
bisognava percorrere il mostruoso e mortifero viadotto Gatto, ma
bastava procedere verso via croce e poi scendere per via Sabatini,
arrivando alla villa comunale e al cinema Diana (per chi lo
desiderava). Proprio a via Sabatini, ora ridotta ad un parcheggi a
strisce blu a ridosso del porto, si trova "Il Sipario", che ovviamente
si chiama così per la vicinanza con il teatro Verdi, l'orgoglio di
Salerno, dopo Di Napoli. "Il Sipario", oltre al nome, mantiene con il teatro e lo
spettacolo un legame stretto avendo chiamato ogni sua portata con un
nome di una famosa aria o di un'opera. Quindi troveremo l'antipasto
"Traviata", la pasta "La vita è bella" e così via. Il locale è bello e
spazioso, ben arredato e ricavato in uno spazio al di sotto del
livello del piano stradale, e consta di due sale, una più grande ed
una più raccolta separate dal forno a legna per le pizze. L'antipasto
"La Traviata" a mio parere avrebbe bisogno di un aggiustatina (è
composto solamente da un bocconcino e dei salumi) ma gentilmente ci
vengono porte in tavola delle olive per ingannare l'attesa delle
portate. Il primo, degli scialatielli ai frutti di mare, è davvero
buono, con tante vongole e cozze con pomodorini, e dalle porzioni
generosi, mentre ai miei commensali che hanno scelto pizza e carne è
andata molto bene, tutto cotto a puntino e con le giuste porzioni.
Come dolce scegliamo un buon tiramisù fatto in casa, con meloncello
finale, conto di 47 euro in tre, comprese bevande (un buon vino della
casa, bianco stavolta) pane (casereccio a fette, morbido) e coperto
(le tovaglie, classiche). Un buon posto per mangiare in centro,
peccato che sia difficile trovare parcheggio.
lunedì 22 settembre 2008
La Masseria
frase potrebbe avere un accezione differente. Non stiamo parlando
infatti del locale di San Cipriano Picentino ma del semi omonimo
ristorante di Montoro Inferiore, situato alla frazione San Felice. Il
ristorante sembra davvero ricavato in una vecchia masseria di
campagna, anche perchè tutto intorno non c'è davvero nulla, e ciò lo
rende anche un pò difficile da trovare. L'atmosfera all'interno è
molto calda, così come la temperatura(sarà forse il bel forno a legna per
le pizze che si trova appena entrati) , nonostante all'esterno il vento
settembrino non dia tregua. Ci accomodiamo e grazie ad un servizio
davvero veloce assaporiamo l'antipasto misto della casa, un pò povero
di portate ma comunque buono, poi continuamo con degli ottimi fusilli
porcini e salsiccia, con tanto pepe e prezzemolo, davvero ottimi e
dalle porzioni più che generose. La carne alla brace è anch'essa da
applauso, con una bistecca di vitello che per l'altezza sembra quasi
una fiorentina, accompagnata da una buona insalata di songino. Per
dolce scegliamo degli ottimi profiterol insieme al limoncello, conto
di 35 euro, compreso vino della casa e coperto, tutto sommato onesto.
Da oggi in poi quindi, quando vi diranno andiamo alla masseria,
fatevi specificare in quale paese (per la cronaca, per la masseria di
San cipriano ci vogliono 17 km, per quella di Montoro 21, prendendo
come partenza Salerno).
p.s.: Con questa recensione inauguriamo il nuovo anno di
ingiropermangiare, che sarà dedicato esclusivamente ai locali omonimi
di quelli recensiti l'anno prima.
p.p.s.: Ovviamente stavo scherzando.
Tracklist consigliata : Pizzicato Five - Baby Portable Rock
Inner City - Good Life
venerdì 19 settembre 2008
Buon compleanno Ingiropermangiare!
settembre del 2007 quando, un pò per gioco, un pò per passione,
iniziai a pubblicare le recensioni dei ristoranti dove mi recavo a
mangiare, e di certo non avrei pensato di ottenere simili risultati
(ad oggi, il presente blog conta 16433 pagine viste e 7001 visite,
registrate a partire dal 17 dicembre 2007). Visto che sono in vena di
consuntivi, vi elenco un pò di statistiche:
I locali recensiti sono stati 56, di cui :
26 5/5 pari al 46.45%
19 4/5 pari al 33.92%
9 3/5 pari al 16.07%
1 2/5 pari al 1.78%
1 1/5 pari al 1.78%
La distribuzione geografica dei locali presenta :
9 locali a Pontecagnano Faiano (16.07 %)
7 a Salerno (12.5 %)
4 a Cava de' Tirreni (7.14 %)
4 a Giovi (7.14 %)
3 a Sesto San Giovanni (5.35 %)
Seguono poi con 2 locali a testa (3.57 &) Campagna, Capaccio, Giffoni
Sei Casali, Montecorvino Pugliano, Pellezzano, Roma, San Cipriano
Picentino e Vallo Della Lucania, e chiudono con un solo locale a
testa (1.78 %) Acciaroli, Agropoli, Candida, Ceraso, Fisciano, Giffoni
Valle Piana, Milano, Montoro Inferiore, Novi Velia, Palinuro,
Pogerola, Serino, Vietri Sul Mare.
Sono stati postati circa 70 commenti (alcuni carini, altri solamente
diffamatori, moltissimi di complimenti e di incoraggiamento) e per la
tenuta del blog, ipotizzando un conto di 17 euro a locale sono stati
spesi 952 euro (senza contare benzina, pedaggi, parcheggi abusivi e
regolari).Tutto sommato, mi sembrano buoni risultati, e se il portafoglio e lo
stomaco mi accompagneranno come finora, il 19 settembre del 2009
avremo ancora un altro traguardo da tagliare assieme.
Buona permanenza quindi su queste pagine e a presto!
mercoledì 17 settembre 2008
La Taverna Di Nonno Vito
Località Pagliarone - Pontecagnano Faiano
Tel.: 3479049587 (è il cellulare di Gigino) 089/203467 - Chiuso : ?
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 4/5
Come arrivare : scusatemi, ma veramente non lo so : mi ci hanno sempre portato, e sto aspettando che chi mi ci ha portato anche stavolta mi mandi per mail le indicazioni (capito Davide?). Comunque, vi posso dire che si trova nei pressi dell'ippodromo, poi di più non so, di notte quelle strade sembrano tutte uguali.
Uno dei gadget (o widget, per essere più moderni) che ogni blogger di
successo usa per le sue masturbazioni intellettuali è il contatore
delle visite unito al registro dei referrer, che (per chi non lo
sapesse) sono le parole chiave che inserite in un motore di ricerca
portano ad un determinato sito web. La classifica dei referrer per
questo blog al primo posto vede la query "ingiropermangiare", segno
che buona parte dei miei lettori non conoscono la funzione "preferiti"
del proprio browser, poi viene "carlo menta", una trattoria di
Trastevere che ho recensito su queste pagine e dulcis in fundo "La
Taverna Di Nonno Vito", grazie ad un commento che tempo fa ne faceva
cenno. Per scusarmi dunque con tutti coloro che giungevano a frotte su
questo blog per aver notizie su questo nebuloso locale, mi sono
apprestato alla sua ri-scoperta, solo per voi cari lettori.
"La Taverna Di Nonno Vito" si trova nel bel mezzo della piana
pontecagnanina, nei pressi dell'ippodromo e dell'aereoporto a
scartamento ridotto. Trovarlo è già un impresa, così come mangiarci,
ma se siete amanti delle cose alla buona allora è il posto per voi.
Ricordo di averlo frequentato spesso negli anni della mia gioventù, quando era
talmente economico da superare addirittura l'Anabeco. Ora le cose sono
cambiate, i prezzi sono decisamente saliti e la qualità è andata anche
peggiorando. Ma proseguiamo con ordine. Al locale si arriva, come
nostra consuetudine, dopo aver telefonato a Gigino, il simpatico ed
istrionico cameriere, un pò sottotono rispetto al passato, ma si sa,
gli anni passano per tutti. Gentilmente Gigino ci accoglie
all'ingresso per poi accompagnarci al tavolo, e mentre ci sediamo già
prende le ordinazioni degli antipasti e delle bevande. Dopo qualche
minuto ci viene portata una sperlonga con tanto di serigrafia "Nonno
Vito" con melenzane imbottite, scarole con fagioli, zucchine,
ricottine, mozzarella che avrà visto giorni migliori, una fetta di
prosciutto, una di pancetta ed una di salame, il tutto accompagnato da
un panuozzo caldo e croccante, ed un vino rosso non troppo
convincente. Ai bei tempi, a tavola veniva portato lo "sponzapane"
dove mettere i biscotti di grano, ma ora basta coi sentimentalismi, è
ora del secondo (avendo deciso di saltare a piè pari i primi, di cui
ricordo dall'elencazione verbale di Gigino della pasta allardata e
qualcos'altro ai funghi), un buon misto di carne con patatine dalle
porzioni decisamente abbondanti rispetto ad altri ristoranti.
Decidiamo che non è il caso di prendere il dolce (che spesso è di
produzione propria, difatti ancora porto memoria di due biscotti in
uno stampino di alluminio con crema pasticcera) ma gradiamo volentieri
il limoncello servito fuori con Gigino che fuma dai nostri pacchetti.
Vi aspettate un voto ed una considerazione finale? Diciamo 3 per il
cibo e 5 per le persone e l'ambiente, non potrei mai dimenticare il
locale che per me ha rappresentato l'inizio dell'avventura alla
scoperta delle tavole più belle da gustare. Fate quindi la media, e
ricaverete il 4 della recensione.
Tracklist consigliata : Paola Turci - Bambini
Sleater Kinney - Jumpers
domenica 31 agosto 2008
I Tre Archi
I Tre Archi
Via Carlo Pisacane, 2 - Pontecagnano Faiano
Tel.: 089200069 - Chiuso : mai
Tipo di cucina : pizzeria, con qualche primo e secondo
Fascia di prezzo : bassa Valutazione complessiva : 5/5
Come arrivare : giungete alla rotatoria del caseificio Taverna Penta, proseguite verso Faiano superando il cavalcavia dell'autostrada e il cimitero, una volta arrivati a Faiano giratre in direzione di Montecorvino Pugliano, poi subito a destra come per tornare indietro, e troverete il locale alla vostra destra. Non c'è parcheggio, ma si può sostare tranquillamente lungo la strada.
E' sempre un piacere tornare alla normalità, dove una pizza costa tre euro, una birra grande due e con massimo 10 euro a testa te ne esci sazio ed appagato. La pizzeria-ristorante "I Tre Archi" si trova nella frazione alta di Pontecagnano, Faiano, piena zeppa di locali molto interessanti. Il locale in questione forse può apprire sottotono rispetto ai più blasonati "De Gustibus", "Scassaporta" o "Regia Abbazia", ma vi assicuro che vale davvero la pena di visitarlo, anche perchè oltre alla pizza vi sono altre specialità di terra e di mare da assoparare, fra antipasti, primi e secondi piatti. Peculiarità del locale sono le ottime bruschette, che qui hanno tutte nomi derivati dall'antica Roma, fra cui degna di nota un'ottima bruschetta con cipolle stufate e prosciutto crudo, da accompagnare magari con verdure miste a buffett. Le pizze, ottime e ben cotte, ci mettono anche poco tempo ad arrivare, consideando anche che è sabato, la mia scelta è caduta sulla Trinacria, una siciliana con aggiunta di parmigiano ma con le melenzane a rondelle e non a funghetto. Dolce della casa è la pannacotta, servita a piacere con diversi condimenti, quello che mi sento di consigliarvi maggiormente è alla nocciola, con granella annessa. Conto di 24 euro compreso bevande, coperto e limoncello, alla faccia dei navigli.
P.S.: chiudiamo il mese d'agosto con un posting rate da record, 12 nuove recensioni in un solo mese. Complimenti a me!
Tracklist consigliata : Fiction Factory - Feels Like Heaven Roxy Music - More Than This
sabato 30 agosto 2008
Premiata Pizzeria
Alzaia Naviglio Grande2, - Milano
Milano, nonstante gli oltre ottocento anni d'età rimangono come
testimonianza dell'ingegno del popolo lombardo, che ne avviò la
costruzione per permettere anche alla città meneghina, lontana dal
mare e quindi dai grandi traffici che interessavano invece Venezia ad
est e Genova ad ovest, di avere uno sbocco navigabile per ricevere
merci e materiale edile, fra cui il marmo necessario a costruire il
Duomo. Cos'è rimasto oggi di quell'ingegno in quel luogo? Di positivo
per la comunità assolutamente nulla, per le tasche dei ristoratori
invece la situazione è più che rosea. Da salernitano, rimango ogni
volta sconcertato per l'oscenità dei prezzi che è possibile
riscontrare lungo il canale (perlomeno, si tratta spesso di cibo di
ottima qualità), come ad esempio una margherita sparata a quasi 6
euro, quando 3 euro sono già tantissimi per un disco di pasta, un pò
di mozzarella e un cucchiaio di pomodoro. Non vi dico il resto, tante
avete già capito. La pizzeria di cui vi andrò a parlare ora si chiama appunto
"Premiata", ma davvero non si capisce da chi e per cosa: nonostante
sia sempre affollata, la pizza che propone è appena decente, quella da
me scelta (la pizza "Maria") con pomodori freschi, mozzarella e
prosciutto crudo, alla modica cifra di 10 euro, è piccola di diametro
e ricoperta da un prosciutto che definire salato è poco: per placare
la sete data dalla sua ingestione non basterebbe l'intero naviglio che
ho davanti. Dunque, salati i prezzi, salato il prosciutto, non resta
che berci su una birra alla spina, anch'essa cara (e così si spiega
l'utilizzo del prosciutto salato..). Il locale è anche dotato di
ristorante, che propone una selezione di primi e secondi che cambiano
a rotazione, da poter gustare anche a pranzo nella saletta all'aperto.
che per fortuna non ho pagato io. Anche il limoncello, servito con un
certo ritardo, è buono, e attraverso l'alcool riesco ad
affrontare meglio la vista di un canale zeppo di zanzare, che tutti i
milanesi amano tanto.