sabato 29 marzo 2008

Dueventi


Dueventi


Via Solferino 10 - Sesto San Giovanni (MI)
Tel.: 02/2621811 - chiuso il ?
Tipo di cucina : internazionale/esotica
Fascia di prezzo : medio/alta
Valutazione complessiva : 4/5


Come arrivare : prima di tutto mi sembra logico che vi dobbiate trovare a Milano, poi prendete la metropolitana rossa (linea 1) in direzione Sesto San Giovanni, scendete a Sesto rondò, poi chiedete informazioni se siete fortunati a trovare un italiano, altrimenti è meglio che impariate il cinese e l'arabo. Per inciso, nemmeno l'ombra di parcheggiatori abusivi, d'altronde siamo oltre il Garigliano e si vede.

Sesto San Giovanni, a causa del suo glorioso passato operaio e della sua storica militanza politica, è conosciuta come la Stalingrado d'Italia. Oggi, tutt'al più, potrebbe essere definita la Pechino d'Italia, per la massiccia presenza di cinesi, oppure la Medina d'Italia per l'altrettanto forte presenza musulmana. Per le strade sono ancora visibili le vestigia di un passato ormai remoto, e cioè alcuni vecchi macchinari messi a memento di quando gli italiani si spaccavano la schiena in fabbrica, invece di arricchirsi affittando appartamenti oppure negozi agli immigrati, per poi lamentarsi della loro presenza, andando ad ingrossare le fila di chi vota lega (in minuscolo, ovviamente). Terminiamo la parentesi socio-politica, e parliamo di questo locale che si trova nella zona pedonale del centro di Sesto. Il "Dueventi" si autodefinisce "brasserie cafè musique", ma appena entrati ci si rende conto che non c'è nè birra, nè caffè nè musica. Il locale è ben arredato, in modo molto moderno, con un forno elettrico (sic!) per le pizze. Gli antipasti sono davvero ottimi, come ad esempio i cornettini di bresaola ripieni di formaggio caprino. Non ci è data notizia dei primi, in quanto dopo le 22 il bollitore per la pasta chiuede (sic!), d'altronde paese che vai, usanze che trovi. Poco male, accompagnato da un cabernet sauvignon un pò leggerino possiamo degustare un ottima new york stake con patate e cipolle brasate, una bistecca un pò troppo al sangue per i miei gusti, ma forse era dovuto allo spessore quasi da fiorentina. Vasta la scelta dei dolci, fra i quali si può scegliere un buon tartufo bianco. Finale di cena al cardiopalma, con il pizzaiuolo che sviene per la vista del suo stesso sangue, con conseguente corsa in ospedale con un ambulanza che giunge abbastanza rapidamente. Prezzi nella media considerando l'arredamento e la qualità degli ingredienti, siamo sui 25 euro a testa, anche se stavolta ha pagato l'azienda per la quale lavoro.

Tracklist consigliata : Internazionale Comunista
Banda Bassotti - Giunti Palanche Ska

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra più una riflessione sociologica che la recensione di un ristorante. Ho abitato vent'anni a Sesto e ti assicuro che è molto più vivibile adesso di quando c'erano gli operai "italiani" ed era la vera periferia di Milano.
Perché me ne sono andata? Perché essendo più vivibile e meno periferica adesso è moooolto più cara. Totale? Se vi piacciono i ristoranti "fuori porta" andate oltre.
elena

antonio ha detto...

Hai perfettamente ragione Elena, la mia è una riflessione sociologica travestita da recensione, come spesso capita su questo blog, solo che non ho capito in che senso si stava peggio quando c'erano gli italiani?

Anonimo ha detto...

Questa recensione mi sembra un po' superficiale.
Per prima cosa il ristorante ha aperto il 10 di marzo e andare a recensirlo 15 giorni dopo mi sembra un po' affrettato e poi il racconto del pizzaiolo ce lo si poteva anche risparmiare, o meglio lo si poteva referire diversamente.
Comunque ti consiglio di tornarci, anche perchè da quando ha cambiato chef le cose sono decisamente cambiate|

antonio ha detto...

Ciao anonimo, grazie della precisazione. Come avrai ben capito, mi trovavo a Sesto solamente di passaggio, essendo io di Salerno, e mi è un pò difficile ritornarvi, ma grazie lo stesso per l'invito. Per quanto riguarda la data d'apertura ed il mio test, non credo che un ristorante debba avere un periodo di rodaggio, anzi, dovrebbe essere al suo meglio già dall'inaugurazione. Per l'episodio del pizzaiolo, mi pare di aver detto semplicemente le cose come sono avvenute, senza aggiungere nè togliere nulla. Auguri al nuovo chef, dunque!

Anonimo ha detto...

posso chiederti come puoi permetterti di dare giudizi ad un locale e sopratutto sulla cucina, quando a mio parere neanche il miglior dei critici potrebbe mai.... e poi l'anedoto del pizzaiolo era di cattivo gusto nonche per nulla concernente ad una pseudo critica culinaria che alla fine si rivela solamente una descrizione fiabesca, e anche permettimi poco educata in riferimento ad um momento inutilmente descritto nella tua sermplice, e forseimutile recensione

antonio ha detto...

Posso, posso, eccome se posso : non sarai certo tu a modificare l'articolo 21 della costituzione della Repubblica Italiana, che fralatro ti permette anche di postare qui commenti che io di sicuro non censurerò. Nelle mie recensioni posso mettere tutto ciò che mi pare, e non mi faccio certo intimorire dal tuo semplice, e forse inutile, commento.

Anonimo ha detto...

ecco siamo alle solite, quando non si sa cosa dire ci si appella tutti all'articolo 21! per fare i fenomeni bisogna essrlo e non fingere come fai lei esimio mio critico gastronomico, nonche narratore.... non so se conosce altri articoli oltre al 21 della costituzione che permetterà anche la liberta di espressione,stampa, parola, ma non sicuramente da il diritto a apersone vuote di riempire con inutile critiche un blog altrimenti vuoto .buona fortuna ma non ho più tempo di parlare, se vuoi puoi fare una recensione su questo articolo o su casa mia.... cio

antonio ha detto...

Oltre alla Costituzione conosco anche la buona educazione, il che mi impedisce di essere greve e volgare come te. Non so come ti permetti di fare simili insinuazioni sul mio conto e sul mio blog, che ha tantissimi estimatori. D'altronde io faccio informazione, mica posto commenti offensivi ed inutili.

Anonimo ha detto...

ciao a tutti sono stata recentemente al dueventi e devo dire che da quando ha cambiato gestione e cucina l'ambiente è diventato davvero ottimo... un posto unico e allo stesso tempo originale dove passare una serata diversa e speciale..lo straconsiglio....
Sara

Anonimo ha detto...

grazie ad anonimo per i suoi commenti. quanto al resto posso dire che questo critico culinario socio-politico crocerossino spero che non metta più piede a sesto perchè certo non ti puoi permettere di giudicare una città che tu non hai vissuto come per 30 anni (ndr: medaglia d'oro al valor militare) se eri solo di passaggio potevi sinceramente evitare i tuoi inutili commenti e tirare dritto. detto questo siamo noi sestesi a non volerti nella nostra città.

antonio ha detto...

I miei commenti non sono inutili, anzi, tutt'altro, ho solo constatato la massiccia presenza extracomunitaria della cittadina, che so benissimo essere medaglia d'oro al valor militare. Mi spiace di non essere ben accetto a Sesto, me ne farò una ragione, dato che ci vengo spesso.