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sabato 14 marzo 2009

Le Piramidi



Le Piramidi


Via Dott. Matteo Petraroia - Pellezzano (SA)
Tel.: 089/567236 - 339/1152662- 349/4238693 - Chiuso il lunedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : Bassa
Valutazione complessiva : 5/5


Come arrivare : premesso che arrivarci non è facile come sembra, dalla statale 88 proseguite in direzione di Baronissi per poi svoltare in direzione Coperchia, poi seguite le chiare indicazioni stradali (cartelli gialli con il logo del ristorante). Dicevo che non è facile arrivarci come sembra, soprattutto perchè al ritorno ho sbagliato strada di ritorno tre volte (sarà stata colpa del vino bianco..)


Prendete una mappa dell'Europa, matita e righello. Fatto? Brrrene. Tracciate una linea fra la piramide di Cheope e Rennes Le Chauteaux, ipotetico luogo di sepoltura del Santo Graal. Come vedrete, la linea passa anche per Pellezzano, in corrispondenza del ristorante "Le Piramidi". Ovviamente non è vero, ma la visone massiccia di "Voyager" di Robero Giacobbo (da Terzigno, frazione di Olevano sul Tusciano, per i non iniziati) può far vedere misteri anche dove non ci sono. Il locale deve il suo nome solamente al fatto di essere strutturato, appunto, su tre livelli come le antiche tombe dei faraoni, e alla presenza di tre piramidi in vetro usate come lucernai (proprio come al Louvre, spero solo che non facciano la stessa fine di quella de "Il codice Don Ciro"). All'interno il locale è molto ampio, ben arredato e, in questo venerdì quaresimale, c'è anche un simpatico sassofonista/entertainer che fra una nota e l'altra propone anche il karaoke. Ci accomodiamo e subito ci vengono portate delle frittelline non troppo calde e non pregne d'olio, poi, visto che Ingiropermangiare ci tiene alle tradizioni, decidiamo di cenare a base di pesce. Iniziamo dunque con una buona insalata di mare con cozze servita con bruschette al pomodoro, ottima ed abbondante, sorseggiando un buon vino bianco della casa, forse un pò troppo dolce. Proseguiamo quindi con degli ottimiravioli ai frutti di mare (pasta fatta in casa, e si sente), conditi con cannolicchi, vongole, cozze, fasolari, pomodorini e prezzemolo, e delle trofie condite allo stesso modo. Il cameriere ci suggerisce delle alici fritte, e visto che siamo nel mood accettiamo, anche perchè le alici, se ben cotte ed innaffiate di succo di limone, seppur semplici sono deliziose. Chiudiamo in bellezza con una buona ricotta e pera, un caffè e quatro chiacchiere con un cameriere dal quale ho carpito le informazioni di cui sopra (che mi sono state fornite in buona fede, l'ignaro non sapeva di essere capitato nelle grinfie di "Ingiropermangiare"). Conto di 37 euro per un antipasto, due primi, dolce, acqua, vino pane coperto e caffè, molto basso se rapportato alla qualità ed alle porzioni. Il locale è anche dotato di forno a legna per pizza e brace per fiorentina e carni varie. Consigliato, non solo in quaresima. E già che ci siete, provate a chiedere se vi fanno la "lasagnella di San Vicienz".



Il piatto forte di questa recensione sono i "ravioli ai frutti di mare".

Tracklist consigliata : Glassvegas - Daddy's Gone Depeche Mode - Wrong

martedì 24 febbraio 2009

Green Side


Green Side





Via Giovi Altimari 26 - Salerno (Giovi)


Tel.: 3293042088 - Chiuso il ?


Tipo di cucina : casereccia/regionale


Fascia di prezzo : Bassa


Valutazione complessiva : 5/5





Come arrivare : sia che proveniate dal centro via Casa Manzo o Sala Abbagnano, oppure da Sant'Eustachio, arrivate fino al bivio di Giovi Altimari e proseguite nella discesa in direzione Pontecagnano, fino a trovare il locale alla vostra destra. Si può parcheggiare nei vialetti di accesso al locale, senza parcheggiatori fastidiosi.





Al contadino non far sapere quant'è buono il formaggio con le pere. Riflettendo su questo proverbio premarxista, che affonda le sue origini nel medioevo quanto i contadini (servi della gleba) erano trattati alla stregua di merce, mi sono reso conto che se da un lato la situazione di alcuni contadini è migliorata (quelli che lavorano sull'elite, sulla scarsa produzione, sul biologico e sulla riscoperta di specialità ormai dimenticate), dall'altro lato è andata peggiorando, innanzitutto a causa della schiacciante potenza contrattuale della gdo che riesce loro ad imporre prezzi da fame. In ogni caso, anche io che sono essenzialmente contadino, non conoscevo bene la bontà del suddetto abbinamento gastronomico fino a quando non ho cenato al "Green Side". Il locale si trova sul fianco della collina di Giovi Altimari, e sembra quasi una villetta. All'interno pochi tavoli, ma sufficienti per ogni esigenza numerica, un forno a legna per le pizze ed una grossa brace per le carni. Ci accomodiamonell'elegante sala e ci vengono servite delle calde frittele, e poi ci viene consigliato in apertura il bel tagliere di salumi e formaggi con miele ed, appunto, pere, delizioso ed abbondante anche per 3 persone. Il piatto di verdure invece consta di melenzane alla griglia, alla parmigiana, zucca sott'olio, scarola, frittatine tutte da mandare giù con il buon vino della casa. Fra un pezzetto digrana con miele ed un provolone con pere, fra una fetta di capocollo ed una di salame affettato spesso approdiamo dunque ad un altra specialità della casa, la pizza nel tegame, specialità quasi introvabile al di sotto del 41° parallelo (ma anche al di sopra), ed in generale al di fuori di qualche pizzeria dalle parti di Napoli. La particolarità di questa pizza, che è possibile degustare in circa 30 varianti diverse, è quella di essere più soffice e cotta in maniera più uniforme rispetto alla pizza tradizionale. Come diceva Totò, c'è a chi piace e a chi non piace, a mio parere è da provare. Continuamo con un buon misto carne arrosto, dalle porzioni più che giuste, e chiudiamo in bellezza con una delizia al limone, un pò troppo liquorosa nel corpo ma comunque buona.Conto molto basso di soli 80 euro per 3 antipasti, 3 pizze, due piatti di carne, 4 dolci, acqua vino e coperto. Insomma,non fate sapere al contadino delle pere e del formaggio, ma ditegli che al "Green Side" c'è un ottima cucina, e che il venerdì c'è sia il karaoke che la paella. Ditegli anche che il menù, purtroppo, non ha i prezzi...



Il piatto forte della recensione è "il tagliere".



Tracklist consigliata : Los Campesinos - Please don't tell me to do the math(s)

Basement Jaxx - Take Me Back To Your House

Il Vecchio Mulino



Il Vecchio Mulino



Via Pio X° 202 - Agropoli (SA)

Tel.: 0974/823830 - Chiuso il venerdì

Tipo di cucina : casereccia/cilentana

Fascia di prezzo : Bassa

Valutazione complessiva : 5/5



Come arrivare : il modo più rapido per raggiungere il ristorante è quello di uscire allo svincolo "Agropoli sud" della variante alla SS18, in corrispondenza dell'ospedale, evitando dunque il traffico del paese. Una volta usciti allo svincolo di cui sopra continuate in direzione del centro della cittadina, superate il ponte sul fiume Testene e subito troverete il locale sulla vostra sinistra. Si parcheggia lungo la strada o nei dintorni, senza abusivi.



Il fascino di una località marittima spesso rimane intatto anche durante i freddi mesi invernali, anzi magari le poche persone che la popolano ne fanno apprezzare ancora di più la bellezza. E' questo il caso di Agropoli, meta estiva di orde di turisti abbastanza fissi, ma bella anche durante questo scorcio di febbraio. Potrebbe quindi capitarvi di dovervici recare come me per impegni imprevisti, e quindi quale occasione migliore per unire l'utile al dilettevole? Il ristorante "Il Vecchio Mulino", aperto sempre a pranzo e cena, potrebbe fare proprio al caso vostro. Situato a pochi metri dall'uscita Agropoli sud della variante, è un localedalle poche pretese, arredamento semplice e tanta sostanza. Il menù c'è, ma ogni giorno c'è una proposta differente, fra le quali abbiamo scelto un ottimo risotto alla zucca (piatto forte della recensione), e una succulenta salsiccia alla brace con insalata mista. Ricapitolando, due primi, due secondi, due contorni,acqua, mezzo litro di vino e coperto per soli 20 euro, che volete di più dalla vita? Dimenticavo, c'è anche la pizza e una buona selezione di primi e secondi piatti di pesce. Recensione fatta di fretta per un pasto consumato in fretta.Non lo dico mai, comunque alla prossima.



Il piatto forte di questa recensione è il "risotto alla zucca".




Tracklist consigliata : Neffa - Aspettando Il Sole
Arisa - Sincerità

sabato 14 febbraio 2009

La Pignata



La Pignata


Via Francesco D'Amato 58 - Bracigliano (SA)
Tel/Fax 081-969580 - 348-7643791 - Chiuso il mercoledì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 5/5


Come arrivare : cari lettori, purtroppo questa volta la sezione qui presente non vi sarà moltod'aiuto, in quanto per ignoranza del luogo mi sono raccomandato a San Tom Tom, precisissimo nel portarmi sino alla via desiderata (il civico me lo sono trovato da solo). Comunque, è possibile arrivare a Bracigliano sia uscendo a Mercato San Severino sull'A30 (la prima uscita senza pedaggio venendo da Salerno), che da Fisciano, proseguendo poi per Bracigliano ed arrivati in paese chiedere informazioni, come si faceva una volta. "La Pignata" ha un ampio parcheggio vicino al locale senza parcheggiatore abusivo.


Di sicuro è meglio andare a Bracigliano in estate, sia per godere delle sue rinomate ciliege che della temperatura più bassa dovuta alla sua posizione collinare, ma in questa metà di febbraio dominata da un vortice di aria polare vale lo stesso la pena di avventurarsi fin quassù e trovare zero gradi di temperatura, se ci si viene per andare a cenare a "La Pignata". Il locale, a stretta conduzione familiare,è molto piccolo e raccolto, non più di dieci tavoli per i quali è meglio prenotare in tempo, specie nel fine settimana. All'interno, grazie al climatizzatore, c'è parecchio caldo, certo ci sarebbe stato meglio un camino, ma forse non ce n'era lo spazio. Ci accomodiamo e subito ci viene proposto il superbo antipasto della casa, che sembra davvero non finire mai : prosciutto e capicollo, mallone (specialità della valle dell'Irno preparato con biscotti di grano, cime di rapa e patate), fagiolata in tegamino, gateau di patate, frittelline di pasta cresciuta, verdure miste, bocconcini e formaggio ricoperto di noci e miele. Una porzione è più che abbondante per due persone, così come il piatto di cortecce al "piesco" (monte che si trova da quelle parti), con salsiccia, cipolle, pomodorini, servito con peperoncino e formaggio a parte, per chi li predilige. Si chiude non con il dolce, ma bensì con il piatto dessert, un trittico di tre dolci differenti (chiacchiere, panna cotta ai frutti di bosco e un muffin alle mele, squisito) tutti fatti in casa. A causa della brutta esperienza capitatami in mattinata (un posto di blocco sul lago di Conza dove mi sono congelato per venti minuti in attesa che i terminali funzionassero) ho passato la giornata col il timore di reincontrare le forze dell'ordine, e pertanto non ho potuto concludere degnamente la cena con un bel digestivo, optando per un più semplice (ed analcolico) caffè gentilmente offerto dalla casa."La Pignata" è dunque un ottimo ristorante dove mangiare bene spendendo il giusto (2 coperti, acqua, 1/4 di vino, 1 antipasto, 1 primo, 1 dolce a 22 euro), e che necessita di più visite per testare bene tutta la sua ampia offerta gastronomica (c'è anche la pizza ed una buona selezione di carni nazionali ed estere). P.s.: inauguriamo con questa recensione la nascita di una piccola appendice,e cioè "il piatto forte", semplicemente la fotografaia del piatto più siginificativo e rappresentativo dell'escursione gatronomica.Spero che vi piaccia.
Il piatto forte di questa recensione è il "piatto dessert"


Tracklist consigliata : Jann Arden - Insensitive
Scarlet - Indipendent Love Song

martedì 3 febbraio 2009

La Vecchia Scuderia


La Vecchia Scuderia
Via A. Fortunato - Penta di Fisciano (SA)
Tel. 089-958040 Giorno di chiusura: martedì sera Tipo di cucina : sfiziosa/casereccia/pubbistica
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 5/5
Come arrivare : dal raccordo autostradale Salerno-Avellino prendete l'uscita Lancusi, poi proseguite in direzione Fisciano fino a trovare il locale alla vostra sinistra in un portico di un palazzo grigio chiaro. Ampio parcheggio di fronte senza abusivi.
Indovinello : se in un paese tutti i ristoranti sono chiusi di lunedì, ed un ordinanza sindacale obbliga tutti i cittadini a mangiare solo ed esclusivamente in ristorante, cosa mangiano i cittadini il lunedì? Risposta : mangiano a casa, oppure vanno a "La Vecchia Scuderia". Ho introdotto la recensione con un'adattamento non ortodosso del celeberrimo paradosso del barbiere di Bertand Russell poichè mi sono accorto, durante l'organizzazione di questa serata dove sanremo dovuti essere in 5 ed invece eravamo in 4, che molti locali chiudono proprio di lunedì sera. Comunque, un buon posto dove andare c'era, e cioè "O' Tagliero" di Banzano di Montoro Superiore, ma una volta giunti fin lassù, fra tormente di neve e frane, un cartello ci accoglie dicendoci che il locale sarà chiuso per rinnovo fino al 20 marzo. Quindi la "Vecchia Scuderia" è stata un ripiego? Sì, ma rientrava nel novero delle opzioni. "La Vecchia Scuderia" è un bel pub-pizzeria ben arredato con panche di legno e pietra ai muri, caciocavalli e salumi di plastica appesi ad un cerchio di rame, talmente realistici che bisogno toccarli per rendersi conto della loro artificiosità, ed è situata al centro della frazione di Penta alla base di un palazzo di recente costruzione. La ristorazione classica purtroppo è disponibile solo nelle serate di fine settimana e a pranzo, quando è possibile assagiare primi piatti e carni della tradizione della valle dell'irno, così dobbiamo accontentarci di un buon fritto misto composto da arancini (fatti a mano, con pomodoro e tanta mozzarella), patatine, mozzarelline e crocchettine, deliziose quest'ultime. Continuamo quindi con la pizza, che qui è possibile scegliere fra più di 40 varianti, fra cui degne di menzione la "cavallo pazzo" con melenzane e salame e la bufalina (ovviamente con mozzarella di bufala). Si chiude con meloncello e due porzioni di dolci, una sacher (novità!) e una ricotta e pera (stra-inflazionata), per un conto di 68 euro totali (4 fritti-4 pizze-6 birre medie-4 liquori - 2 dolci- coperto e servizio, va bene così?) e la certezza di sapere dove andare il lunedì sera.
Tracklist consigliata : Negrita - Che Rumore Fa La Felicità?
Oasis - I'm Outta Time

sabato 10 gennaio 2009

La Vaca Loca


La Vaca Loca

Via Variante, 5 - Pratola Serra (AV)
Tel.: 0825 95 60 67 /39 340 62 68 607 - Chiuso il Martedì
Tipo di cucina : regionale / steak house
Fascia di prezzo :media
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : da Salerno, prendete il raccordo Salerno-Avellino ed uscite in direzione dell'autostrada Napoli-Bari, poi seguite le indicazioni per Foggia-Montemiletto fino a trovare il locale sulla vostra sinistra. Un consiglio : seguite le pietre miliari della via Appia, arrivati al km 298 + 200 troverete il locale.

Aviaria, Sars, latte alla diossina, pollo irlandese alla diossina, e ovviamente la più famosa, la mucca pazza. Di finte contaminazioni alimentari siamo stati praticamente sommersi negli ultimi anni, complice l'allarmismo ingiustificato dei media. Dal caso appuntopiù clamoroso, la mucca pazza, prende il nome questo caratteristico ristorante irpino, che,se siete salernitanti, vale davvero la pena visitare nonostante la distanza. "La Vaca Loca"si trova sull'antica via Appia che conduce nelle puglie, nel comune di Pratola Serra, famoso in passato per la produzione in loco della mitica "Arna" della Fiat. Il locale dall'esternosi presenta come una casa di campagna in pietra, e nonostante il freddo di questi periodi all'interno si respira un atmosfera calorosa, alla quale contribuisce sicuramente il grandebarbecue a vista in sala, che è poi la caratteristica principale del posto. Appena accomodatisfogliamo il menù e decidiamo di partire con l'antipasto della casa, un ottimo rotolo di mozzarellacon bresaola e parmigiano, accompagnata da tre cocottine calde di polenta con fagioli porcini, fagioli al sugo e patate con spinaci, ottime ed accompagnate da un buon prosciutto locale.Proseguiamo quindi con dei fusilli al tartufo di Bagnoli Irpino, non prelibato come quello di Alba ma comunque strepitoso, e l'ottima "tira de asado", che altro non è che costatelle di manzoalla brace condite a fine cottura con il "chimichurri", delle spezie aromatiche miscelate ad olioe aceto. La carne, per rimanere sempre calda e gustosa, viene servita in tavola su di unoscaldavivande in rame che sorregge una bistecchiera di ghisa, sotto la quale si trova una fiammaalimentata ad alcool. La carne è quindi davvero deliziosa, anche se un pò cruda per via dello spessore,ma d'altronde è la sua peculiarità. Le porzioni sono decisamente abbondanti, sia per quel che riguarda la pasta che la carne, quindi è possibilissimo ordinare per uno e mangiare in due.Con il coperto, acqua, vino locale, insalata e un'ottimo pan di spagna crema chantilly e fragolinespenderete circa 40 euro, incluso un buon passito di pantelleria. Viva la vaca, viva la vida.

Tracklist consigliata : Nu Nrg - Kosmosy
Aphex Twin - Flim

mercoledì 31 dicembre 2008

Taverna Ceraunavolta

Taverna Ceraunavolta

P.zza Braga - Capezzano di Pellezzano (SA) Tel. 347/5875434 - Chiuso il lunedì Tipo di cucina : regionale Fascia di prezzo :media
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : dalla tangenziale di Salerno, uscite a Fratte e proseguite in direzione Pellezzano, troverete il locale subito di fronte l'ampia e ben illuminata piazza dotata anche di un capiente parcheggio senza abusivi.

All'inizio del 2008, nel presentare la prima recensione dell'anno, avevo già parlato del cerchioe della sua perfezione, e di come questo blog riparte da dove chiude. Viceversa, ovviamente,chiudo l'anno da dove ero ripartito, e cioè da Pellezzano, precisamente nella frazione Capezzano.Ci troviamo nella simpatica piazza Braga, all'interno di un casale dell'800 (a testimonianza cheuna volta qui era tutta campagna), ristrutturato che ospita al suo interno questa notevole newentry del panorama gastronomico salernitano, e cioè la "Tavera Ceraunavolta", tuttattaccato.Non so se si riferiscono all "once upon a time" anglosassone oppure al fatto che prima vi insistesseun arco, ma poco importa. Sono venuto a conoscenza di questo luogo tramite un volantino trovatoal supermercato, così subito ho preso la palla al balzo per chiudere degnamente l'anno, e devo diredi aver, come sempre d'altronde, scelto bene. Il locale è davvero molto elegante e carino, conpavimenti in cotto, sedie e tavoli di robusto legno ed un bagno fra i più eleganti che abbiamai visto. Ci accomodiamo e subito ci viene offerto un buon prosecco, poi il maitre ci illustra le specialità della casa, fra le quali scegliamo per prima cosa "il tagliere di san gregorio", ottimomix di formaggi e salumi genuini accompagnati da una focaccia all'origano soffice e delicata, ottenuta dalla pasta della pizza che qui è anche possibile ordinare. Poseguiamo quindi con due primi piatti buonissimi ed abbondanti, i "cazzilli" con fagioli cannellinidi controne, una pasta che ricorda degli gnocchi ancora chiusi, e degli ottimi ravioli con porcinispolverati di parmigiano. Le porzioni si rivelano molto abbondanti, e putroppo non c'è spazio per la notevole selezione di carni internazionali proposte alla brace, pazienza, sarà per la prossima volta. Come dolce ci viene proposto un babà alla crema della pasticceria Tedesco,accompagnato da un passito di Pantelleria con cantuccini. Conto tutto sommato onesto di 40 euro, compresicoperto, acqua e due bicchieri di aglianico parecchio corposo, per tanta qualità ma anche tantaquantità in un locale raffinato ma sobrio, così come dovrebbe essere un buon ristorante.Colgo l'occasione, visto che siamo a San Silvestro, di augurarvi buon anno, un anno di pranzi e cene lucullianein compagnia di chi volete ma sempre in compagnia di "Ingiropermangiare".

Tracklist consigliata : Franco Battiato - La Cura Piero Pelù - Nè Buoni Nè Cattivi

sabato 6 dicembre 2008

Osteria Canali



Osteria Canali


Via Canali 34 - Salerno

Tel. 338/8070174 - 331/7460237 - Chiuso il lunedì

Tipo di cucina : cilentana/di ricerca

Fascia di prezzo : medio/alta

Valutazione complessiva : 5/5


Come arrivare : il locale si trova alla fine di via Canali, quindi vi conviene parcheggiare sul Trincerone oppure lungo via Arce, per poi proseguire a piedi verso il duomo, superare il complesso di Santa Sofia e poi trovare il locale alla vostra sinistra.
Crisi, crsi, crisi. Non si sente parlar d'altro, ultimamente. I conti non quadrano, non si arriva alla fine del mese, tutto costa troppo. Al che la domanda sorge spontanea : ma dov'è la notizia? Ma davvero ricordate, almeno voi lettori meridionali, un momento incui avete detto : "Oh come sono contento, quanti soldi ho, va tutto benissimo"? Questa storia della crisi viene agitata a mio parere solo come uno spauracchio propedeutico a benpiù corpose dosi di vaselina futura, quindi per esorcizzare tutto ciò ho deciso di trascorre una bella serata in un ristorante di livello ben superiore a quelli sinora recensiti. Sto parlando dell' "Osteria Canali", semplice ma elegante locale situato nel cuore della Salerno vecchia, nell'omonima via che conduce al complesso di Santa Sofia e al duomo. Il locale èpiccolo e raccolto, con alle pareti tante foto in bianco e nero che rappresenteno scene di vita agreste, ed a contrasto della musica easy-listening come sottofondo alla cena. Iniziamocon un antipasto composto da uno sformatino di verdure in crosta di formaggio, delicato e morbido, preceduto da delle verdure sott'olio (peperoni e zucca) offerti dalla casa. Sapori decisi, come quelli di una volta, da abbinare ad un aglianico Venosia servito in ampi balloon.Per proseguire scegliamo due primi, dei cavati (degli gnocchi dalla forma irregolare) al sugodi castrato e degli strascinati (delle cortecce un pò più grandi) con broccoli e formaggio,spettacolari entrambi. Per chiudere, un ottimo tortino al cacao con cuore fuso con un buon bicchieredi passito di Pantelleria, assieme a dei dolcetti al cioccolato, sempre offerti dalla casa.Conto tutto sommato onesto (40 euro per 1 antipasto, 2 primi, 1 dolce, due calici di vino, acqua e coperto)tanta gentilezza nel servizio e due portachiavi in cuoio a forma di peperoncino come pegno per l'iscrizione a "La Regola", l'associazione culturale enogastronomica che ha sede proprio qui. Vivamente consigliato, se vi piacciono le atmosfere rilassate e gli ambienti intimi.
Tracklist consigliata : Beyoncè - If I Were A Boy
Paola Turci - Sai Che E' Un Attimo

lunedì 20 ottobre 2008

Hostaria Il Brigante 1985


Hostaria Il Brigante 1985
Via F. Linguiti, 4 - Salerno
Tel 089.226592 - Chiuso il ?
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassissima
Valutazione complessiva : 5/5
Come arrivare : il locale si trova sopra il Duomo di Salerno, quindi vi conviene parcheggiare lungo il trincerone o lungo via Arce, anche se è come prendere un terno al lotto.
Viaggio ne tempo? Rivedendo ieri l'ennesima replica del primo episodio di "Ritorno Al Futuro" mi sono detto che almeno a Salerno non c'è bisogno nè di plutionio nè del dottor Emmet Brown, ma basta arrampicarsi su per la stretta via Duomo e poi proseguire fino a Via Linguiti, e fare capolino nell "Hostaria Il Brigante 1985" per essere catapultati indietro di almeno 40 anni, quando le osterie erano dei posti dove parlare, mangiare e perchè no, alzare anche un pò il gomito. L'osteria in questione è composta da due sale, una al piano terra, con 6 tavoli in legno, ed una sala superiore, più larga con due finestre che affacciano sulla strada. Essendoci recati lì di sabato, l'attesa per un tavolo libero è stata di circa un oretta, ma ne è valsa decisamente la pena. Anzi, la nostra sistemazione ("il tavolo dei diseredati", come l'ha definito un simpatico habituè) si è rivelata strategica per entrare in pieno nello spirito del locale. Tale tavolo infatti, che su di un lato ha come sedie una fila di poltroncine provenienti da un cinema di Lione, è quello usato dal proprietario, il signor Sandro, per stilare i conti e tenere d'occhio il locale, quini stando seduti accanto a lui è possibile dialogare di qualunque cosa, proprio come nelle osterie di un tempo. Il menù, scritto a penna su di un semplice foglio di carta, prevede antipasti come sformati, ricotta, verdure etc. etc., poi ci sono i primi fra cui la stupenda "sangiovannara", una pasta con melanzane, pomodoro, mozzarella e basilico, e la "pasta del brigante", una pasta mista con verdure e falso ragù. Il vino della casa viene spillato sotto i nostri occhi direttamente da una damigiana con rubinetto, l'acqua liscia viene portata direttamente in una brocca ed il pane in cestello molto spartano, così come tutto l'ambiente ed il servizio. Per secondo quindi scegliamo una porzione di maialino ubriaco, tenerissimo e saporitissimo, e per chiudere una porzione di caprese, da accompagnare con un bicchierino di "Unicum" versato nel mio bicciere direttamente dal bicchiere dell'avventore di cui vi dicevo prima, con il quale ci intratteniamo a parlare ancora un pò, ben consci di aver trovato davvero un locale, come il liquore, unico, perchè davvero uguale a nessun altro. Il conto(un antipasto, due primi, un dolce, acqua, vino, pane e coperto) è irrisorio se si pensa di essere a 20 metri dal duomo, 22 euro totali e la voglia di ritornare il giorno appresso per sentirsi davvero in casa d'amici.
Tracklist consigliata : Fabrizio De Andrè - Don Raffaè
Fabrizio De Andrè - La Guerra Di Piero

giovedì 9 ottobre 2008

Villa Amelia


Villa Amelia
Via Europa nº17 - Sardone di Giffoni Valle Piana (SA)
Tel: 335.7317142 - 347.7347755 - Chiuso il lunedì e la domenica a cena
Tipo di cucina : casereccia/picentina
Fascia di prezzo : bassissima
Valutazione complessiva : 5/5
Come arrivare : da Salerno, proseguite fino al cinema di Pontecagnano seguendo poi le indicazioni per Faiano, arrivati al bivio per i vivai DeSanctis troverete anche le indicazioni chiare per il locale. In ogni caso, fate riferimenti a queste indicazioni.
Ci sono tanti modi per decidere dove andare a mangiare il sabato sera. Ci si può affidare al passaparola (pericoloso, in quanto non sempre i nostri gusti rispecchiano quelli altrui), ai siti specializzati come 2spaghi (utile, specialmente se il locale in questione presenta molte recensioni), alle pubblicità dei locali stessi (ma, come dice il proverbio, peraltro molto azzeccato in questo caso, è come chiedere all'oste se il vino è buono). Poi, per voi fortunati lettori, c'è Ingiropermangiare, che io, per ovvi motivi, non posso utilizzare come fonte di scelta. Quindi mi debbo spesso spremere le meningi, anche se qualche volta la fortuna (o il caso, che è la stessa cosa) mi viene incontro, come questa volta, quando, in un piccolo negozio dove fanno fotocopie, vedo la locandina del locale in oggetto, con tanto di numero di telefono, indirizzo e url funzionante (miracolo! chè ne abbiamo visti tanti di domini acquistati e poi perennemente "under construction"). Giusto il tempo di visionare il sito, e la scelta è già compiuta, del resto lo spirito di questo blog deve essere pioneristico, e così sia. "Villa Amelia", club enogastonomico, si trova in località Sardone, tristemente nota in passato per essere stata sede di una discarica, del quale per fortuna non si sente nemmeno, è il caso di dire, l'odore. Ci si arriva percorrendo la strada che dal centro di Pontecagnano (e non capisco perchè si debba passare sempre per quell'imbuto del cinema) porta a Faiano, seguendo poi le indicazioni per il ristorante, che si presenta davvero come una villa, con pareti dipinte di un inusuale rosso non troppo carico, bei quadri appesi e tavoli e sedie in solido legno. La maitre che ci accoglie ci dice di aver aperto da giugno, e qui mi viene da mangiarmi le mani per essermi fatto scappare per tanto tempo questo bel posto. Affamati, ci affidiamo alla proposta della casa dettata senza menù, dalla quale prendiamo un antipasto misto, delizioso come solo nei picentini sa essere, con frittatina di zucchine, fiori di zucca ripieni di ricotta, involtini di verza ripieni, oltre agli immancabili bocconcini ed affettati. Un buon cestino di pane casereccio all'olio ed una bottiglia di vino rosso locale accompagnano il tutto, così passiamo decisi all'attacco dei primi, ed in special modo della gramigna (pasta piccola tutta contorta che ricorda, appunto, l'omonima erba) conditi con salsa rosata, salsiccia e porcini, e degli spettacolari ravioli con salsa di melenzane, straordinari e per i quali ogni descrizione sarebbne superflua, vanno solo mangiati. Ci sarebbero ancora tante cose da provare, ma i primi sono davvero sostanziosi, così ci concentriamo sulla torta giffoni, ovviamente alle nocciole, con un cuore morbido e ricoperta di cioccolato fuso, insieme ad un bicchierino di passito di pantelleria. Arriva così il momento del conto, che in questi casi, non avendo avuto un menù fra le mani rimane sempre un incognita. MMa per fortuna, la spesa è di soli 25 euro totali (incredibile), per una qualità ed un servizio (ed una location) al di sopra della media del comprensorio. Per chi fosse interessato, c'è anche la pizzeria, ed inoltre tanti appuntamenti come quelli del giovedì dove viene presentato un menù a tema sempre diverso, e per essere avvisati basta lasciare ai gestori la proprio mail o il proprio numero di telefono. Da visitare assolutamente.
Tracklist consigliata : Boys Town Gang - Can't Take My Eyes Off You
Blondie - Heart Of Glass

giovedì 2 ottobre 2008

Il Sipario


Il Sipario
Via Andrea Sabatini, 6 - Salerno
Tel.: 089.2753340 - Chiuso il ?
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 5/5
Come arrivare : il locale si trova alle porte della città, a due passi dal teatro Verdi, ed è facilmente raggiungibile a piedi parcheggiando negli spazi dietro il Jolly Hotel oppure direttamente lungo via Sabatini (ma è difficile trovare posto).
Tanto tempo fa, quando Salerno era una bella città, per entrare
nell'urbe da nord (Costiera Amalfitana oppure Cava dè Tirreni) non
bisognava percorrere il mostruoso e mortifero viadotto Gatto, ma
bastava procedere verso via croce e poi scendere per via Sabatini,
arrivando alla villa comunale e al cinema Diana (per chi lo
desiderava). Proprio a via Sabatini, ora ridotta ad un parcheggi a
strisce blu a ridosso del porto, si trova "Il Sipario", che ovviamente
si chiama così per la vicinanza con il teatro Verdi, l'orgoglio di
Salerno, dopo Di Napoli. "Il Sipario", oltre al nome, mantiene con il teatro e lo
spettacolo un legame stretto avendo chiamato ogni sua portata con un
nome di una famosa aria o di un'opera. Quindi troveremo l'antipasto
"Traviata", la pasta "La vita è bella" e così via. Il locale è bello e
spazioso, ben arredato e ricavato in uno spazio al di sotto del
livello del piano stradale, e consta di due sale, una più grande ed
una più raccolta separate dal forno a legna per le pizze. L'antipasto
"La Traviata" a mio parere avrebbe bisogno di un aggiustatina (è
composto solamente da un bocconcino e dei salumi) ma gentilmente ci
vengono porte in tavola delle olive per ingannare l'attesa delle
portate. Il primo, degli scialatielli ai frutti di mare, è davvero
buono, con tante vongole e cozze con pomodorini, e dalle porzioni
generosi, mentre ai miei commensali che hanno scelto pizza e carne è
andata molto bene, tutto cotto a puntino e con le giuste porzioni.
Come dolce scegliamo un buon tiramisù fatto in casa, con meloncello
finale, conto di 47 euro in tre, comprese bevande (un buon vino della
casa, bianco stavolta) pane (casereccio a fette, morbido) e coperto
(le tovaglie, classiche). Un buon posto per mangiare in centro,
peccato che sia difficile trovare parcheggio.
Tracklist consigliata : Jonas Brothers - Burnin' Up
Maroon 5 - Makes Me Wonder

lunedì 22 settembre 2008

La Masseria



La Masseria

Via Sala/Fraz. San Felice - Montoro Inferiore (AV)
Tel.: 0825/596729 - Chiuso il mercoledì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : dal raccordo Salerno-Avellino uscite a Montoro Inferiore, girate a sinistra, poi di nuovo a destra seguendo le indicazioni per San Felice, superate l'abitato della frazione e troverete il locale. Comunque, giacchè mi ci sono perso, vi allego la cartina tratta dal biglietto da visita, così ci arrivate prima. E così ribadiamo anche il concetto di servizio pubblico espresso dal mio blog.
Andiamo alla masseria ? Se seguite il mio blog da oggi in poi questa
frase potrebbe avere un accezione differente. Non stiamo parlando
infatti del locale di San Cipriano Picentino ma del semi omonimo
ristorante di Montoro Inferiore, situato alla frazione San Felice. Il
ristorante sembra davvero ricavato in una vecchia masseria di
campagna, anche perchè tutto intorno non c'è davvero nulla, e ciò lo
rende anche un pò difficile da trovare. L'atmosfera all'interno è
molto calda, così come la temperatura(sarà forse il bel forno a legna per
le pizze che si trova appena entrati) , nonostante all'esterno il vento
settembrino non dia tregua. Ci accomodiamo e grazie ad un servizio
davvero veloce assaporiamo l'antipasto misto della casa, un pò povero
di portate ma comunque buono, poi continuamo con degli ottimi fusilli
porcini e salsiccia, con tanto pepe e prezzemolo, davvero ottimi e
dalle porzioni più che generose. La carne alla brace è anch'essa da
applauso, con una bistecca di vitello che per l'altezza sembra quasi
una fiorentina, accompagnata da una buona insalata di songino. Per
dolce scegliamo degli ottimi profiterol insieme al limoncello, conto
di 35 euro, compreso vino della casa e coperto, tutto sommato onesto.
Da oggi in poi quindi, quando vi diranno andiamo alla masseria,
fatevi specificare in quale paese (per la cronaca, per la masseria di
San cipriano ci vogliono 17 km, per quella di Montoro 21, prendendo
come partenza Salerno).
p.s.: Con questa recensione inauguriamo il nuovo anno di
ingiropermangiare, che sarà dedicato esclusivamente ai locali omonimi
di quelli recensiti l'anno prima.
p.p.s.: Ovviamente stavo scherzando.

Tracklist consigliata : Pizzicato Five - Baby Portable Rock
Inner City - Good Life

domenica 31 agosto 2008

I Tre Archi



I Tre Archi

Via Carlo Pisacane, 2 - Pontecagnano Faiano
Tel.: 089200069 - Chiuso : mai
Tipo di cucina : pizzeria, con qualche primo e secondo
Fascia di prezzo : bassa Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : giungete alla rotatoria del caseificio Taverna Penta, proseguite verso Faiano superando il cavalcavia dell'autostrada e il cimitero, una volta arrivati a Faiano giratre in direzione di Montecorvino Pugliano, poi subito a destra come per tornare indietro, e troverete il locale alla vostra destra. Non c'è parcheggio, ma si può sostare tranquillamente lungo la strada.

E' sempre un piacere tornare alla normalità, dove una pizza costa tre euro, una birra grande due e con massimo 10 euro a testa te ne esci sazio ed appagato. La pizzeria-ristorante "I Tre Archi" si trova nella frazione alta di Pontecagnano, Faiano, piena zeppa di locali molto interessanti. Il locale in questione forse può apprire sottotono rispetto ai più blasonati "De Gustibus", "Scassaporta" o "Regia Abbazia", ma vi assicuro che vale davvero la pena di visitarlo, anche perchè oltre alla pizza vi sono altre specialità di terra e di mare da assoparare, fra antipasti, primi e secondi piatti. Peculiarità del locale sono le ottime bruschette, che qui hanno tutte nomi derivati dall'antica Roma, fra cui degna di nota un'ottima bruschetta con cipolle stufate e prosciutto crudo, da accompagnare magari con verdure miste a buffett. Le pizze, ottime e ben cotte, ci mettono anche poco tempo ad arrivare, consideando anche che è sabato, la mia scelta è caduta sulla Trinacria, una siciliana con aggiunta di parmigiano ma con le melenzane a rondelle e non a funghetto. Dolce della casa è la pannacotta, servita a piacere con diversi condimenti, quello che mi sento di consigliarvi maggiormente è alla nocciola, con granella annessa. Conto di 24 euro compreso bevande, coperto e limoncello, alla faccia dei navigli.

P.S.: chiudiamo il mese d'agosto con un posting rate da record, 12 nuove recensioni in un solo mese. Complimenti a me!

Tracklist consigliata : Fiction Factory - Feels Like Heaven Roxy Music - More Than This

lunedì 18 agosto 2008

Osteria Del Notaro

Osteria Del Notaro

Via Isca,19 - Ceraso (SA)
Tel.: 0974.61294 Chiuso il martedì
Tipo di cucina : casereccia/cilentana
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : provenendo da nord, uscita Ceraso della variante alla ss18, girare a destra e dopo circa 500 metri troverete il locale alla vostra destra. Provenendo da sud, all'uscita Ceraso girerete a sinistra in direzione mare.

Avete presente il protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra? Beh, a Ceraso sono molto più avanti e previdenti avendo inventato, presso questo simpatico locale alle porte del paesino, il menù a km zero, mutuando il termine dal mercato automobilistico dandogli però un significato tutto nuovo, e cioè il riuscire a portare in tavola piatti ottenuti da ingredienti provenienti da luoghi di produzione il più possibile vicini, riducendo appunto l'emissione di co2. Ceraso, come chi mastica un po' di dialetto cilentano avrà capito, deve il suo nome alle piante di cilegie presenti in queste zone in gran numero, ed è diviso nelle cinque frazioni di Santa Barbara, San Biase, Massascusa, Mandia e Metoio. Il risorante “Osteria Del Notaio” (dal cognome del titolare, Notaroberto, non c’entra nulla l’attività notarile) è un bel locale rustico nell'arredamento dove si può cenare sia all'interno, sia sulla veranda che sul giardino. E’ anche un ottima pizzeria con forno a legna, ma la parte del leone lo fa ilmenù di terra, con primi come le linguine alla belladonna (acciughe di pollica con melenzane e pomodorini), trofie fiori di zucca e provola e cavatelli al ragù, tutti freschi e di ottimo sapore. I secondi, anche qui di terra, sono a base di carne arrosto, come maiale, vitello e pollo. Ottimi i dolci, fra cui cannoli alla cilentana, e buona anche la carta dei vini con una predilezione per le etichette cilentane. Il locale offre anche cucina per celiaci.
Chissà cosa penserà Walmart, il gigante della grande distribuzione americana che di recente ha introdotto il reparto local dedicato ai prodotti provenienti da meno di 150 km dal punto vendita, ad essere stato anticipato da un paesino cilentano di appena 2500 abitanti.
Tracklist consigliata : Everything But The Girl - Missing
No Doubt - It's My Life

Mediterraneo



Mediterraneo

Via Nicotera - Acciaroli di Pollica (SA)

Tel. 0974.904747 - Chiuso il ?

Tipo di cucina : marinara
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : dalla variante alla strada statale 18, uscite a Vallo Scalo e poi proseguite in direzione del mare, a Casal Velino girate a destra in direzione Acciaroli, trovate parcheggio nei pressi e avviatevi a piedi sul lungomare, la struttura che ospita il ristorante è impossibile che passi inosservata.

Acciaroli, come la miriade di cartelli in legno ci ricordano, è il paese di Hemingway, il quale, si narra, avrebbe preso spunto dai pescatori del luogo per modellare il protagonista del celeberrimo “Il Vecchio E Il Mare”. Poco più avanti c'è Pioppi, e puntuali i cartelli indicano la cittadina come base di partenza degli studi di Ancel Keys sulla dieta mediterranea. Chissà perchè tutto questo marketing territoriale non si usa anche in costiera Amalfitana, esclusion fatta per Ravello della quale si ricorda il soggiorno di Wagner che ispirandosi ai giardini di Villa Rufolo compose l'altrettanto celebre “Parsifal”. Basterebbe anche indicare che Cetara era meta preferita dal re Vittorio Emanuele III e da Jacqueline Kennedy Bouvier, così come Zeffirelli ha una villa a Positano e così via. Ma questa è un altra storia. Il “mediterraneo” sorge al principio (o alla fine, dipende dai punti di vista) del lungomare di Acciaroli, in una sorte di torre a tre piani dove il ristorante occupa il livello più alto, affacciandosi direttamente sul mare. La cucina, com'è ovvio, verte principalmente sul mare in tutte le sue declinazioni, e dunque la partenza è d'obbligo con l'antipasto “acciarolese” di pescetti piccoli fritti a grandi dosi, poi gamberi fritti, bianchetti, salmone marinato, vongole e cozze. Già così si è mezzi pieni, ma il bello deve ancora venire, e cioè degli ottimi ed abbondanti spaghetti ai frutti di mare con pomodorini e dei paccheri alla pescatrice con aggiunta di vongole. Il locale, dimenticavo, è arredato in modo moderno con la preponderanza dei toni blu e bianchi, e se debbo fare un unico appunto è quello che a prendere le ordinazioni sia solamente un cameriere, cosa che rallenta un po' il servizio, peraltro preciso ed efficiente. Il dolce scelto, una cioccolato e cocco della pasticceria “Bella Napoli” di Salerno si rivela una delizia, anche se il limoncello purtroppo è finito e tocca ripiegare sul liquore di mela annurca. Insomma, anche se hanno sbagliato il nome del mare, ci hanno azzeccato in tutto il resto, compreso il conto che è di soli 45 euro per tanta qualità, e nessuna spina di pesce (né vera né metaforica) da far andare di traverso al cliente.
Tracklist consigliata : Buscemi – Seaside
Safri Duo – Baya Baya

U' Parlatorio



U' Parlatorio

Via San Pietro Celestino 66 - Massa di Vallo Della Lucania (SA)

Tel.: 097476210 Cell.: 3356221266

Tipo di cucina : casereccia/cilentana

Fascia di prezzo : bassa

Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : da nord, uscita strada statale 18 Vallo Della Lucania, proseguire sulla ss 18 in direzione Sapri, appena scorgete il cartello "Massa" troverete un cortile adibito a parcheggio, proprio lì troverete il ristorante. Da sud, uscita Ceraso e poi proseguite in direzione Vallo Della Lucania, poi seguite come sopra.

La provincia di Salerno, una delle più vaste d'italia con i suoi 158 comuni, è stata più volte oggetto di dibattitto e di contrapposizione fra chi ne voleva lo scorporo fra Salerno e Potenza e fra chi voleva invece l'istituzione di una sesta provincia campana, da scegliere fra Sala Consilina e Vallo Della Lucania. Probabilmente Vallo non entrerà mai nel novero dei capoluoghi di provincia campani assieme a Napoli, Salerno, Avellino, Caserta e Benevento ma indubbiamente meriterebbe l'appellativo di capoluogo del gusto, se non altro per l'ospitare in una sua piccola frazione questo ristorante di cui ora andrò a parlare. “U' Parlatorio” è un piccolo locale dotato di soli 6 tavoli di differenti dimensioni, ubicato in un vecchio palazzo stretto fra i vicoli della piccola frazione di Massa. Appena entrati, si viene travolti dalla grande quantità di attrezzi agricoli appesi alle pareti e situati sotto la scala d'ingresso, così come sul grosso camino, ovviamente spento di questi periodi ma che evidentemente d'inverno deve fare la sua figura. Il cameriere-proprietario, persona simpatica e gioviale, ci accoglie portandoci prima l'acqua (imbottigliata, dal costo di 50 centesimi) e poi il menù, scritto a penna su di un foglio di carta da fritto piegato in due. Scegliamo l'antipasto della casa di salumi gustosissimi (fra cui degno di nota un ottimo capicollo piccante), frittelle di pesce e verdure grigliate, oltre ad un delizioso maialino marinato, e delle caciottine di pecora. i primi sono da applauso, in special modo dei paccheri con trito di vitello e maiale con funghi porcini freschi e degli spaghetti con ragù e melenzane imbuttunate (ripiene), il tutto da annaffiare con pecorino oppure parmigiano, olte che con del vino locale dalla gradazione piuttosto elevata e servito in una fiaschetta mignon. Davvero sazi non ce la sentiamo di ordinare il pollo ripieno, sarà sicuramente per la prossima volta. Per dolce degli ottimi cannoli alla cilentana (con crema e cioccolato fuso, spolverati con zucchero a velo) e un liquore alla mela annurca. Il conto tarda a venire anche perchè al proprietario fa piacere tenerci a tavola e raccontarci alcuni aneddoti facendo la spola fra gli altri tavoli e la cucina. poco male, l'atmosfera e piacevole ed il conto, stilato sotto i nostri occhi al nostro tavolo, è di soli trenta euro. Se c'è un posto dove davvero l'antico rito dello stare a tavola inteso come convivio rivive ancora, questo è sicuramente “U' Parlatorio”.
Tracklist consigliata : Gino Paoli – Quattro Amici
Jonny Dorelli – Aggiungi Un Posto A Tavola

La Montanara

La Montanara

Via Monte Gelbison 18 - Novi Velia (SA)
Tel.: 0974.65366 - Chiuso il lunedì (mai in estate)
Tipo di cucina : casereccia/montanara
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : subito dopo il bivio di Novi Velia della ss18, salite in direzione del paese : dopo circa 200 metri torverete dei cartelli gialli che vi indicano il ristorante, che trovandosi alle falde del Monte Gelbison richiede un bel pò di strada da fare. Ne vale comunque la pena.

Alle pendici del sacro monte Gelbison(da pronunciare “ghelbison”), sede di un importante santuario, alla notevole altezza di 700 metri sul livello del mare, si trova il ristorante “La Montanara”, nei pressi di un maestoso bosco con ruscello. A prima vista, il locale sembra uno chalet di montagna, con tanta legna alle pareti e caminetti in pietra ben in vista. Si potrebbe mangiare anche fuori, ma la gioia data dall'avere solo 22 gradi in pieno agosto, ed anche il leggero fresco, ci invita ad accomodarci in una delle 3 spaziosissime sale interne. specialità del locale, ovviamente, sono i primi ed i secondi di terra, ed in special modo i porcini. Cominciamo con un antipasto misto di verdure grigliate al momento (melenzane e zucchine, ancora calde) peperoni e salumi misti, senza tralasciare l'onnipresente mozzarella al mirto. I primi sono tutti eccezionali e mettono davvero in imbarazzo, ma essendo in tanti possiamo optare per diverse pietanze e così assaporare lasagne ai porcini, delicate e non troppo salate, cortecce al macinato di cinghiale (da applauso, senza mezzi termini) ed un buon risotto ai fiori di zucca. Le porzioni sono abbondanti, ma un assaggio ad uno stufato i carne con (udite udite!) polenta fritta ci vuole proprio, tantopiù che sembra di stare in montagna. Tanti i dolci fra cui scegliere, in primis un ottima pannacotta con frutti di bosco, ma anche una ricotta e pera (segno che ormai le mode dilagano anche qui in Cilento) e dei profiterol. Grappa e nocino per chiudere, tanto per restare in tema montanaro, conto di 90 euro in sei, né tanti né pochi considerando l'alta qualità delle materie prime e l'eleganza nel servizio (alcune accortezze davvero impreviste, come il cacao versato sul lato della torta a formare un velo a forma di forchetta, oppure la guarnizione di indivia e carote per la lasagna). Se amate la natura ed i sapori della montagna, questo è sicuramente il posto che fa per voi.
tracklist consigliata : New order – Regret
Kraftwerk – Computer Love

La Chioccia D'oro

La Chioccia D'Oro

Via Bivio Di Novi Velia - Vallo Della Lucania (SA)
Tel. 0974/70004 - Chiuso il ?
Tipo di cucina : casereccia/cilentana
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : da nord, variante strada statale 18, uscita Vallo Della Lucania, proseguire sulla ss 18 in direzione Sapri fino al bivio per Novi Velia. Il locale è subito dopo la curva.
Da sud, variante strada statale 18, uscita Ceraso, proseguire in direziose San Biase/Novi Velia fino al bivio sopracitato.

Anche i ristoranti hanno un cuore, ed ovviamente hanno anche un compleanno. “La Chioccia D'Oro”, locale che si trova appena all'inizio dell'abitato di Novi Velia, ma che comunque ricade amministrativamente nel territorio di Vallo Della Lucania, per pochi metri peraltro, proprio in questo periodo festeggia i 29 anni d'attività, e lo fa inventandosi una sorta di piccola sagra privata, che consta nell'offrire alla clientela (perlopiù gente del luogo, ma anche tanti turisti) un menù completo, dall'antipasto al dolce, a soli 15 euro. Incredibile ma vero. Si parte dunque con una mozzarella aromatizzata al mirto con tanto capicollo paesano tagliato spesso, per poi proseguire con dei cavatelli, che poi sarebbero degli gnocchi tagliati spessi, accompagnati a scelta da parmigiano, pecorino oppure ricotta salata. Superfluo dire che l'ultima opportunità si riveli la più azzeccata, giacchè si tratta del sapore più deciso per una cucina che fa dei sapori ben marcati il suo punto di forza. Per secondo assaporiamo un'ottima braciola al sugo, dura da masticare come solo la vera carne sa essere, con contorno di patate arreganate, tagliate a rondelle e non a tocchetti (capito Riccardo? per la prossima volta...) lo stomaco chiede già pietà, ma il menù-tour de force prevede ancora anguria e cannoli alla crema, fredda la prima e deliziosa la seconda, ed un limoncello che, anche se non previsto nell'elenco, non viene conteggiato nel prezzo da pagare. Se passate di qui, magari per una capatina alle meravigliose spiagge del Cilento che ogni anno fanno razzia di bandiere blu, fermatevi a “La Chioccia D'Oro”, anche con il costume e la maglietta non si accorgeranno di voi. Ovviamente, nessun parcheggiatore abusivo nei dintorni.
Tracklist consigliata : Tom Tom Club – Genius Of Love
Squarepusher – Wish You Could Talk

mercoledì 9 luglio 2008

Il Capotavola

Il Capotavola

Piazza Matteo Luciani, 26 - Salerno
Tel.: 089/3180106 - Chiuso la domenica sera
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : spero di avere qualche lettore extra-salernitano, così queste indicazioni avranno un senso, altrimenti mi sembrerebbe superfluo indicare ad un concittadino dove si trova il Teatro Verdi. Dunque, proveniendo dall'autostrada, uscire a Salerno centro, proseguire in direzione del porto, indi continuare per il centro città e cercare parcheggio nei pressi della villa comunale oppure in quello a pagamento di via Alvarez. Il ristorante è davanti all'ingresso del teatro.

Tempi duri per chi ha basato il proprio blog sulla mobilità e sul
cibo. Scindendo in due il nome del vostro blog preferito, infatti,
avremo:
in giro : il prezzo del petrolio è del tutto impazzito, gasolio e
benzina costano uguale, e per risparmiare tocca andare in un
ristorante situato alla fine di una discesa, e poi tornare a casa a
piedi.
per mangiare : i prezzi delle materie prime sono anch'essi alle
stelle, ed i ristoratori (soprattutto quelli furbi) ne approfittano,
arrotondando in eccesso i listini dei propri menù.
Ergo, perdonerete al vostro umile blogger di non essersi spostato più
di tanto in questa nuova avventura gastronomica. nuova in tutti i
sensi, in quanto il locale di cui andremo a parlare ha aperto da poco
i battenti. "Il Capotavola" si trova in piazza Luciani, proprio di
fronte all'ingresso del massimo cittadino, ed è un locale a stretta
conduzione familiare, con il padre ai fornelli ed il figlio a servire
i tavoli. Oltre alla sala interna carina e ben arredata, ci sono
alcuni tavoli sistemati sul largo marciapiede antistante, dove è
possibile cenare godendo di un fresco venticello venuto a dare un pò
di tregua a questo caldo luglio cittadino. Pochi e chiari i prezzi :
antipasto 8 euro, primo 6 euro, frutta 3 euro, il tutto indicato su
di un leggio esposto fuori dal locale, per evitare sorprese agli
avventori. Ci accomodiamo ed ordiniamo l'antipasto della casa, che
qui si chiama "il piatto dello chef", composto da melenzane
grigliate, lardo, salame, friarielli con pomodorini (friarielli
intesi come peperoncini verdi e non broccoli, comunque deliziosi),
delle frittelle di fiori di zucca con mozzarella, fagioli cannellini
in zuppa e, sorpresa sorpresa, o' per e o' muss, ma non come quello
delle bancarelle tosto come una pietra, bensì morbido e leggero, con
poco grasso. Ci vengono portati anche i piedini ossuti, che vanno
mangiati con le mani e strappando con i denti ogni pezzettino utile
di carne, come con le cosce di pollo. L'antipasto è davvero
abbondante e ci lascia davvero satolli, il vino dell'etichetta "Moio"
dalla simpatica gradazione di 14.5 fa la sua parte, e seduti a quel
tavolo sembra davvero di essere in una salerno d'altri tempi, anche
se siamo ad appena 200 metri dalla "movida", dove ti scorticano con
proposte nouvelle cuisine e torni a casa digiuno. C'è ancora spazio
comunque per un bel piatto di pennette alla siciliana, con pomodorini
e melanzane cosparse di buon formaggio, ci sarebbe ancora il maialino
di latte, la specialità della casa, da assaggiare, ma sarà per la
prossima volta, tanto il contò è di soli 15 euro cadauno, compreso il
limoncello di commiato. Last but not least, se siete tabagisti come
me potrete anche assaporare il gusto di una sigaretta a fine pasto
con il vento che vi scompiglia i capelli.

Tracklist consigliata : Almamegretta - Pé Dint' 'E Viche Addò Nun Trase 'O Mare
Vinicio Capossela - E Allora Mambo

lunedì 7 luglio 2008

Il Vecchio Podere


Il Vecchio Podere
Via Precuiali 29, Gromola di Capaccio (SA)
Tel.: 0828/861286 Chiuso il?
Tipo di cucina : casereccia/marinara
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva : 5/5
Come arrivare : dalla litoranea (ss 175) proseguire fino a superare la foce del fiume Sele, prima degli hotel troverete l'indicazione per il locale, che si trova a circa 2 chilometri dalla strada principale.
Dalla ss18, arrivate in località Ponte Barizzo e seguite le indicazioni per la litoranea, fino a trovare la deviazione per il locale.
Attenzione : la strada che conduce al locale presenta delle enormi radici di cipresso che deformano il piano stradale, quindi attenti alla coppa dell'olio. Ampio parcheggio privato dinanzi al locale, senza parcheggiatore abusivo.
Siete mai stati a capaccio? Molto probabilmente sarete stati a Paestum a visitare i templi, oppure a Laura in uno dei tanti hotel per qualche cerimonia, ma dubito che abbiate mai visitato la vera Capacccio, e cioè la cittadina che si trova a circa 400 metri d'altitudine sulla strada che si inoltra verso Roccadaspide e Castel San Lorenzo. Pertanto, probabilmente non conoscerete nemmeno la frazione Gromola, dove si trova questo splendido ristorante che ora vi descriverò. "Il Vecchio Podere", a dispetto di tanti locali che usano l'appellativo "vecchio" spesso a sproposito, si trova davvero in una vecchia masseria di campagna ristrutturata, ma alle pareti sono ancora ben visibili delle antiche vestigia dell'età rurale, come attrezzi, botti e una curiosa bicicletta con freni a bacchetta appesa ad una delle travi. Le sale sono due, una ottenuta in una veranda coperta con travi a vista, aperta sui lati e pertanto ottima in estate, ed una interna più riparata. Mangiando in veranda, si può godere della vista di un giardino lussureggiante e ben curato con panchine in legno. Appena accomodati ci viene portato il menù, dal quale scegliamo l'antipasto omonimo (cioè con lo stesso nome del locale, che nella maggior parte dei casi è anche il migliore), con verdure grigliate davvero fresche, bocconcini e ricotta di bufala e salumi vari. Nonostante avessimo cominciato di terra, invertiamo la rotta ad u e decidiamo di provare dei tubetti al coccio e zafferano, una porzione enorme che val bene anche per due, pasta deliziosa e cotta al dente, con un sughetto giallo dove galleggiano pezzetini di coccio, che è un pesce e non il risultato della rottura di qualche vettovaglia in cucina. Il vino della casa, un bianco servito abbastanza freddo, è buono ed acidulo, e scende che è una bellezza. Proseguiamo con il pesce, scegliendo una frittura, anche in questo caso una sola porzione ma dalla quantità decisamente industriale, triglie, calamari e gamberetti decisamente freschi e non congelati, tanto limone (capito? per chi deve capire...) e alcuni calamari che purtroppo rimangono nel piatto, mi spiace dirlo ma erano davvero tanti. Insalata mista di rito, da condire con il menage direttamente in tavola, dolci da scegliere dalla lunga lista (nota: qui è anche possibile scegliere, con soli 5 euro, tre assaggi di altrettanti dolci diversi), dalla quale scegliamo il cioccococco al gelato di vaniglia (si chiama davvero così!) dallo stupendo contrasto-caldo freddo dato dal tortino bollente e dal gelato di contorno. Il limoncello ci viene portato due volte, causa scarsa comunicazione fra i camerieri, ma c'è tanta strada da fare e così ne beviamo uno solo. Conto davvero onesto, solamente 45 euro per tanto ben di dio, in una location davvero unica ed incantevole. P.s.: c'è anche la pizza ed una buona selezione di carni internazionali alla brace, ma la parte del leone la fanno i primi ed i secondi di mare.
Tracklist consigliata : Moloko - Bring It Back
Everythings But The Girls - Missing