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sabato 14 febbraio 2009

La Pignata



La Pignata


Via Francesco D'Amato 58 - Bracigliano (SA)
Tel/Fax 081-969580 - 348-7643791 - Chiuso il mercoledì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 5/5


Come arrivare : cari lettori, purtroppo questa volta la sezione qui presente non vi sarà moltod'aiuto, in quanto per ignoranza del luogo mi sono raccomandato a San Tom Tom, precisissimo nel portarmi sino alla via desiderata (il civico me lo sono trovato da solo). Comunque, è possibile arrivare a Bracigliano sia uscendo a Mercato San Severino sull'A30 (la prima uscita senza pedaggio venendo da Salerno), che da Fisciano, proseguendo poi per Bracigliano ed arrivati in paese chiedere informazioni, come si faceva una volta. "La Pignata" ha un ampio parcheggio vicino al locale senza parcheggiatore abusivo.


Di sicuro è meglio andare a Bracigliano in estate, sia per godere delle sue rinomate ciliege che della temperatura più bassa dovuta alla sua posizione collinare, ma in questa metà di febbraio dominata da un vortice di aria polare vale lo stesso la pena di avventurarsi fin quassù e trovare zero gradi di temperatura, se ci si viene per andare a cenare a "La Pignata". Il locale, a stretta conduzione familiare,è molto piccolo e raccolto, non più di dieci tavoli per i quali è meglio prenotare in tempo, specie nel fine settimana. All'interno, grazie al climatizzatore, c'è parecchio caldo, certo ci sarebbe stato meglio un camino, ma forse non ce n'era lo spazio. Ci accomodiamo e subito ci viene proposto il superbo antipasto della casa, che sembra davvero non finire mai : prosciutto e capicollo, mallone (specialità della valle dell'Irno preparato con biscotti di grano, cime di rapa e patate), fagiolata in tegamino, gateau di patate, frittelline di pasta cresciuta, verdure miste, bocconcini e formaggio ricoperto di noci e miele. Una porzione è più che abbondante per due persone, così come il piatto di cortecce al "piesco" (monte che si trova da quelle parti), con salsiccia, cipolle, pomodorini, servito con peperoncino e formaggio a parte, per chi li predilige. Si chiude non con il dolce, ma bensì con il piatto dessert, un trittico di tre dolci differenti (chiacchiere, panna cotta ai frutti di bosco e un muffin alle mele, squisito) tutti fatti in casa. A causa della brutta esperienza capitatami in mattinata (un posto di blocco sul lago di Conza dove mi sono congelato per venti minuti in attesa che i terminali funzionassero) ho passato la giornata col il timore di reincontrare le forze dell'ordine, e pertanto non ho potuto concludere degnamente la cena con un bel digestivo, optando per un più semplice (ed analcolico) caffè gentilmente offerto dalla casa."La Pignata" è dunque un ottimo ristorante dove mangiare bene spendendo il giusto (2 coperti, acqua, 1/4 di vino, 1 antipasto, 1 primo, 1 dolce a 22 euro), e che necessita di più visite per testare bene tutta la sua ampia offerta gastronomica (c'è anche la pizza ed una buona selezione di carni nazionali ed estere). P.s.: inauguriamo con questa recensione la nascita di una piccola appendice,e cioè "il piatto forte", semplicemente la fotografaia del piatto più siginificativo e rappresentativo dell'escursione gatronomica.Spero che vi piaccia.
Il piatto forte di questa recensione è il "piatto dessert"


Tracklist consigliata : Jann Arden - Insensitive
Scarlet - Indipendent Love Song

sabato 10 gennaio 2009

La Vaca Loca


La Vaca Loca

Via Variante, 5 - Pratola Serra (AV)
Tel.: 0825 95 60 67 /39 340 62 68 607 - Chiuso il Martedì
Tipo di cucina : regionale / steak house
Fascia di prezzo :media
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : da Salerno, prendete il raccordo Salerno-Avellino ed uscite in direzione dell'autostrada Napoli-Bari, poi seguite le indicazioni per Foggia-Montemiletto fino a trovare il locale sulla vostra sinistra. Un consiglio : seguite le pietre miliari della via Appia, arrivati al km 298 + 200 troverete il locale.

Aviaria, Sars, latte alla diossina, pollo irlandese alla diossina, e ovviamente la più famosa, la mucca pazza. Di finte contaminazioni alimentari siamo stati praticamente sommersi negli ultimi anni, complice l'allarmismo ingiustificato dei media. Dal caso appuntopiù clamoroso, la mucca pazza, prende il nome questo caratteristico ristorante irpino, che,se siete salernitanti, vale davvero la pena visitare nonostante la distanza. "La Vaca Loca"si trova sull'antica via Appia che conduce nelle puglie, nel comune di Pratola Serra, famoso in passato per la produzione in loco della mitica "Arna" della Fiat. Il locale dall'esternosi presenta come una casa di campagna in pietra, e nonostante il freddo di questi periodi all'interno si respira un atmosfera calorosa, alla quale contribuisce sicuramente il grandebarbecue a vista in sala, che è poi la caratteristica principale del posto. Appena accomodatisfogliamo il menù e decidiamo di partire con l'antipasto della casa, un ottimo rotolo di mozzarellacon bresaola e parmigiano, accompagnata da tre cocottine calde di polenta con fagioli porcini, fagioli al sugo e patate con spinaci, ottime ed accompagnate da un buon prosciutto locale.Proseguiamo quindi con dei fusilli al tartufo di Bagnoli Irpino, non prelibato come quello di Alba ma comunque strepitoso, e l'ottima "tira de asado", che altro non è che costatelle di manzoalla brace condite a fine cottura con il "chimichurri", delle spezie aromatiche miscelate ad olioe aceto. La carne, per rimanere sempre calda e gustosa, viene servita in tavola su di unoscaldavivande in rame che sorregge una bistecchiera di ghisa, sotto la quale si trova una fiammaalimentata ad alcool. La carne è quindi davvero deliziosa, anche se un pò cruda per via dello spessore,ma d'altronde è la sua peculiarità. Le porzioni sono decisamente abbondanti, sia per quel che riguarda la pasta che la carne, quindi è possibilissimo ordinare per uno e mangiare in due.Con il coperto, acqua, vino locale, insalata e un'ottimo pan di spagna crema chantilly e fragolinespenderete circa 40 euro, incluso un buon passito di pantelleria. Viva la vaca, viva la vida.

Tracklist consigliata : Nu Nrg - Kosmosy
Aphex Twin - Flim

lunedì 22 settembre 2008

La Masseria



La Masseria

Via Sala/Fraz. San Felice - Montoro Inferiore (AV)
Tel.: 0825/596729 - Chiuso il mercoledì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : dal raccordo Salerno-Avellino uscite a Montoro Inferiore, girate a sinistra, poi di nuovo a destra seguendo le indicazioni per San Felice, superate l'abitato della frazione e troverete il locale. Comunque, giacchè mi ci sono perso, vi allego la cartina tratta dal biglietto da visita, così ci arrivate prima. E così ribadiamo anche il concetto di servizio pubblico espresso dal mio blog.
Andiamo alla masseria ? Se seguite il mio blog da oggi in poi questa
frase potrebbe avere un accezione differente. Non stiamo parlando
infatti del locale di San Cipriano Picentino ma del semi omonimo
ristorante di Montoro Inferiore, situato alla frazione San Felice. Il
ristorante sembra davvero ricavato in una vecchia masseria di
campagna, anche perchè tutto intorno non c'è davvero nulla, e ciò lo
rende anche un pò difficile da trovare. L'atmosfera all'interno è
molto calda, così come la temperatura(sarà forse il bel forno a legna per
le pizze che si trova appena entrati) , nonostante all'esterno il vento
settembrino non dia tregua. Ci accomodiamo e grazie ad un servizio
davvero veloce assaporiamo l'antipasto misto della casa, un pò povero
di portate ma comunque buono, poi continuamo con degli ottimi fusilli
porcini e salsiccia, con tanto pepe e prezzemolo, davvero ottimi e
dalle porzioni più che generose. La carne alla brace è anch'essa da
applauso, con una bistecca di vitello che per l'altezza sembra quasi
una fiorentina, accompagnata da una buona insalata di songino. Per
dolce scegliamo degli ottimi profiterol insieme al limoncello, conto
di 35 euro, compreso vino della casa e coperto, tutto sommato onesto.
Da oggi in poi quindi, quando vi diranno andiamo alla masseria,
fatevi specificare in quale paese (per la cronaca, per la masseria di
San cipriano ci vogliono 17 km, per quella di Montoro 21, prendendo
come partenza Salerno).
p.s.: Con questa recensione inauguriamo il nuovo anno di
ingiropermangiare, che sarà dedicato esclusivamente ai locali omonimi
di quelli recensiti l'anno prima.
p.p.s.: Ovviamente stavo scherzando.

Tracklist consigliata : Pizzicato Five - Baby Portable Rock
Inner City - Good Life

mercoledì 19 marzo 2008

Pozzillo




Pozzillo


Via Giffoni Valle Piana, 3 Serino (AV)
Telefono : 0825-542979 chiuso il mercoledì
Tipo di cucina : regionale/irpina
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva : 5/5


Come arrivare : da Salerno, prendete il raccordo autostradale Salerno-Avellino ed uscite a Serino, girate a destra in direzione del Terminio e poi ancora a destra in direzione Giffoni Valle Piana. Alla fine del viale alberato girate a sinistra, poi sempre dritti in direzione Giffoni per circa 3 chilometri, troverete il locale alla vostra sinistra. Ingiropermangiare sconsiglia di percorrere la strada in oggetto a fari spenti anche solo se per pochi metri. Ampio parcheggio privo di abusivo.
Se provenite da altre città, arrivate per fatti vostri a Serino poi seguite le indicazioni di cui sopra.

Serino è per me davvero il luogo ideale. Lontano dal mare e dalla città, ma comunque ben collegato, abbastanza ameno con i suoi sterminati boschi, ma dotato di tutti i comfort, è protetto dagli afrori solofrani dal monte Pergola, bucato per oltre 2 chilometri e mezzo per permettere di arrivare più facilmente al ridente comune situato alle porte di Avellino. Inoltre, metteteci pure il fatto che questo posto mi ha cambiato la vita, e capirete quanto amo questo posto. Se negli altri paesi i cartelli stradali indicano luoghi di pubblica utilità come caserme dei carabinieri, scuole, ospedali, qui a Serino sono tutti a disposizione dell'enorme quantità di ristoranti (non c'è un elenco ufficiale, ma non saranno meno di 40) disseminati lungo la strada che conduce al monte Terminio da una parte e lungo la strada che porta a Giffoni Valle Piana dall'altra. Proprio lungo quest'ultima panoramica arteria troviamo il ristorante "Il Pozzillo", locale rustico senza troppe pretese, ben arredato ed accogliente. Nella sala più piccola vi è un caminetto, ed ai muri degli spaventosi termosifoni alti quasi due metri, segno che qui l'inverno si fa sentire. Si parte con un buon antipasto misto dove l'unica pecca è il bocconcino un pò troppo farinoso, poi la squisita specialità della casa, per la quale vale la pena farsi 40 chilometri, e cioè la zuppa di castagne con fagioli cannellini, funghi porcini e pancetta, servita con crostoni di pane. Ottima anche la carne alla brace, un misto azzeccato di maiale, vitello ed agnello, ben cotto e dalle porzioni generose. Un rapido assaggio ad un ottima scamorza alla piastra con porcini servita in un tegame ancora friccicante in tavola, e siamo pronti per il dolce, a scelta sono disponibili la torta capriccio, un buon pan di spagna dalla consistenza abbastanza spessa, oppure un tortino al cacao con ripieno al cioccolato fuso. Liquori gentilmente offerti dalla casa, 22 euro a testa il conto bevande (parecchie, nonostante le curve da affrontare...) comprese, abbastanza poco se si pensa alla qualità ed alla quantità del cibo. Il locale è anche disponibile per cerimonie e compleanni al buio.

Tracklist consigliata : David Bowie - Heroes
Kraftwerk - The Model






domenica 17 febbraio 2008

Fontana degli Alberi



Fontana degli Alberi


Via Fontana d'Alberi,2 - Montecorvino Pugliano
Tel.:089/801033 chiuso il giovedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva: 5/5


Come arrivare: da Faiano proseguire in direzione Montecorvino Pugliano, superate tutto l'abitato, vi troverete nei pressi del municipio, continuate la discesa fino ad arrivare ad un totem posto sulla strada che vi indica la presenza del locale, imboccate questa discesa e sopo circa 500 metri di strada sterrata siete arrivati. Ampio parcheggio non abusivizzato.


Che fretta c'era, maledetta primavera? Nessuna, per fortuna, siamo ben oltre la metà di febbraio e il freddo polare ci fa ancora compagnia, eravamo rimasti perplessi e amareggiati di fronte alle prime avvisaglie della bella (?) stagione di metà settimana, ma per fortuna questo week end è stato clemente dal punto di vista metereologico. Una temperatura artica (circa 0 gradi) ci ha infatti accompagnato alla scoperta di questo meraviglioso club enogastronomico situato in posizone panoramica alle falde dei Picentini, dal quale è possibile ammirare la piana del sele ed il mare. Ad onor del vero, l'enorme sala de la "Fontana degli Alberi" è davvero molto fredda, ma bastano già un paio di bicchieri di aglianico della ditta Coralluzzo a riscaldarci. Il tavolo a noi designato era per fortuna situtato nelle prossimità di un bel caminetto in marmo, dove anche
un'altra comitiva prima di noi cercava (inutilmente) di acclimatarsi. Appena seduti i nostri stomaci vengono gentilmente presi in ostaggio dal padrone-maitre, un simpatico signore cinquantenne con pochi capelli ma molto abile a gesticolare con le mani, soprattutto quando mima con le dita le consistenze delle erbe del suo orto. Dicevamo dei nostri stomaci presi in
ostaggio, e che verranno liberati solo dopo un tour de force di antipasti degni della migliore scuola picentina : affettati vari con ricotta ed olive, broccoli, scarola e zucca stufati, frittatina di zucchine, parmigiana di borragine (davvero deliziosa!), polenta fritta, polpettine di melenzane e frittelle di fiori di zucca, senza dimenticare un medaglione di melenzane con mozzarella e formaggio. Tutto davvero ottimo, per il sapiente uso delle materie prime. Non ancora sazi, continuamo chi con la pizza, a dire il vero non troppo buona a causa di una mancata lievitazione dovuta al troppo freddo, e chi con la carne alla brace, preparata proprio dinanzi ai nostri occhi sul camino di cui parlavamo prima. Ottima anche questa, soprattutto se accompagnata da una simpatica insalata. Per chiudere avremmo voluto un dolce, ma non ve ne erano, così il maitre, anche per farsi perdonare della scarsa qualità della pizza, ci porta della torta avanzata dal compleanno che
s tavano festeggiando accanto a noi, oltre ad offrirci liquore di liquirizia, grappa e limoncello. Conto decisamente onesto, appena 100 euro per 6 persone che vanno via completamente sazie e soddisfatte. Vi sarete chiesti, ma perchè scrivi al plurale? Perchè mi piace la comunione.


Tracklist consigliata : Offlaga Disco Pax - Venti Minuti
Baustelle - Aereoplano

Edit (02/02/2010) : ricevo e pubblico una mail di rettifica della titolare del ristorante

vi scrivo in quanto per puro caso ho verificato l'esistenza di un link
di facebook chiamato in giro per mangiare dove compariva fontana degli
alberi e vi scrivo per comunicarvi che le notizie scritte sono de l
tutto sbagliate in quanto il nome non e piu fontana degli alberi ma
bensì country house ferro/fontana degli alberi; non e chiuso il gioved'
ma e aperto tutti i giorni a pranzo e e il giovedi e venerdi con
pizzeria la sera con menu antipasto e pizza a 10 euro; sabato aperti
con pizzeria e musica dal vivo cn karaoke su richiesta e la domenica
aperti a pranzo;disponibile per cerimonie di qualsiasi tipo e con
cucina casereccia; l' info non è più 089801033 ma bensì 3465981989-
3465981990;e anche fontanadeglialberi@yahoo.it premesso che sul sito
originale siamo in allestimento per cui queste sono nuove informazioni
grazie
cordiali saluti

domenica 20 gennaio 2008

Nonna Italia

Nonna Italia

Via Torino 2, Pontecagnano Faiano
Tel. 089 849401 Chiuso la domenica
Tipo di cucina : picentina/internazionale
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva : 3/5

Come arrivare : Dalla tangenziale di Salerno uscite allo svincolo di Pontecagnano, dopo pochi metri subito a destra in direzione del bowling, superate il ponte sul fiume Picentino e dopo circa 200 metri troverete il locale alla vostra destra, proprio a ridosso del passaggio a livello.

Pontecagnano Faiano è una cittadina dalla storia abbastanza recente, nata nel 1911 nella sua forma autonoma in seguito al distacco da Montecorvino Pugliano ed all'accorpamento con la frazione alta di Faiano. Questa ridente cittadina dalla struttura urbanistica a scacchiera è da considerarsi a tutti gli effetti un quartiere di Salerno, essendo praticamente attaccata al capoluogo e separata da esso solamente dal fiume Picentino, che ne segna anche il confine. Seppur piccolo come insediamento, Pontecagnano presenta un altissima densità di ristoranti, pizzerie e pub, disseminati sia lungo la statale 18 che nelle vie adiacenti, senza parlare di Faiano, vera e propria frazione-ristorante. In via Torino, nei pressi della stazione ferroviaria, possiamo trovare dunque "Nonna Italia", ristorante molto elegante e raffinato, con due sale in pietra, una
situata a livello strada, l'altra posizionata in basso e raggiungibile tramite una scalinata in metallo e legno. Certo, più che di sala si dovrebbe parlare di cella frigorifera: nonostante la presenza di un condizionatore a pompa di calore in inverno si è costretti a cenare con il cappotto per la temperatura non proprio clemente, ma in compenso la sala da un senso di rusiticità con le pietre vive ben in vista. Superato lo shock termico, si possono ordinare gli antipasti di salumi e
formaggi di ottima qualità, accompagnati da un buon vino da scegliere fra l'ampia (e carissima) carta dei vini, davvero molto ampia per una pizzeria-ristorante. La specialità del locale è costituita dalle carni alla brace provenienti da mezzo mondo, come il canguro, il filetto argentino oppure olandese, senza tralasciare i primi come ravioli, gnocchi e scialatielli serviti con vari condimenti, e le pizze dall'impasto non troppo gradevole. Il servizio lascia un pò a desiderare, e forse in questo si capisce il perchè del nome del ristorante, e cioè una cucina che vorrebbe essere calda e accogliente come una nonna, ma che presenta le stesse inefficienze dell'Italia. Se è vero infatti che il vino viene servito con possibilità di rifiuto come nei migliori ristoranti, è anche vero che al termine dell'antipasto le posate sporche lasciate nel piatto vengono rimesse sulla
tovaglia, mentre i camerieri invece che rivolgersi con il "lei" usano il tu quando non, obbrobbrio degli obbrobbri, l'appellativo "ragazzi", da far accapponare la pelle. Chissà se anche i colleghi
(re)censori di http://www.dovemangio.info/ seduti al tavolo accanto al mio durante questa visita abbiano notato le stesse cose. Dimenticavo i dolci, una delle poche note positive, fra i quali degni di menzione un buon tiramisù molto morbido. Conto abbastanza onesto, che riabilita in parte il
locale.

Tracklist consigliata : Kraftwerk - Trans Europa Express
Squarepusher - Tundra

venerdì 23 novembre 2007

Il Pioniere


Il Pioniere

Via Provinciale - Candida (AV)
Tel.: 0825/981482 chiuso il mercoledì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva: 3/5

Come arrivare: da Salerno: prendete il raccordo Salerno-Avellino (non fate caso al puzzo delle concerie di Solofra) e al termine dello stesso uscite ad Avellino est, proseguite in direzione dell'A16 Napoli-Canosa e poi girate in dirtezione Lioni (praticamente prenderete la famigerata Ofantina). Dopo un paio di chilometri troverete l'indicazione per Candida, seguitela e dopo poche curve troverete il ristorante alla vostra sinistra.
Da Avellino : proseguite sulla circonvallazione in direzione dell'A16, poi seguite le indicazioni di cui sopra.

Candida, ovvero l'ingenua. Parafrasando l'immortale opera di Voltaire, inizio la prima recensione del presente blog al di fuori del territorio salernitano. Siamo infatti nello stupendo territorio dell'Irpinia, la provincia del verde, da contrapporre alla panprovincia salernitana (in quanto dotata di tutto, e non è solo un'opinione personale), alla sovrappopolata e piccolissima provincia di Napoli, alla contraddittoria provincia di caserta (bella al nord, brutta al sud), ed alla selvaggia e mistica (per via di padre Pio) provincia di Benevento. Da non confondere con l'omonima malattia venerea, Candida è un paese dalle origine antichissime, difatti si sostiene che il suo nome derivi dall'appellativo datogli dai romani, i quali lo vedevano luminoso (candidus) per la gran parte del giorno, data la sua esposizione. In questo piccolo paesino di poco più di mille abitanti possiamo trovare comunque un ristorante più unico che raro. Difatti, se a Salerno è possibile cenare in una nave (che alcuni, vedi il recente dibattito cittadino, vorrebbero demolire), a Candida è addirittura possibile cenare in un vagone ristorante. Su di un vero binario è infatti adagiato un vero vagone, risalente sicuramente ad almeno 40 anni fa, svuotato dei sedili, piastrellato e arredato con tavolini in legno. Sebbene l'idea sia indubbiamente originale e
degna di merito, è tutto il resto che lascia a desiderare (a questo mi riferivo quando l'ho chiamata "l'ingenua"). Fra i suoi demeriti non posso che segnalare il servizio eccessivamente lento, il vino servito troppo freddo (le maestranze potrebbero obiettare che è servito a temperatura ambiente, solo che fuori nevica), così come il cibo, davvero troppo
freddo per essere assaporato a pieno. Fra le pietanze che mi sento di consigliare sicuramene sono degni di menzione gli antipasti, solo che la mozzarella a queste temperature solidifica, le pizze proposte in molteplici varianti (anche calzoni) e la crepe al cioccolato e panna come dolce, buona e ben preparata. In conclusione, un buon posto per mangiare bene spendendo poco (non
più di 12 euro per antipasto, primo e dolce con liquore), ma portatevi le mutande di lana.
Tracklist consigliata : Pet Shop Boys - Go West
Depeche Mode - Enjoy The Silence

sabato 10 novembre 2007

Piccolo Paradiso


Piccolo Paradiso

Via Pietro Ciccullo, Cava De' Tirreni (Alessia)
Tel. 089444209 chiuso il mercoledì
Tipo di cucina: casereccia
Fascia di prezzo: medio/bassa
Valutazione complessiva: 4/5

Come arrivare: sebbene il modo migliore per giungervi nel minor tempo possibile sia prendere l'autostrada Napoli-Salerno e parcheggiare la vostra autovettura in località Arcara, scavalcare la recinzione e da lì proseguire a piedi oppure farvi venire a prendere, sembra che tale pratica sia vietata dal codice della strada e dal buon senso. E poi, di notte non si vede una mazza, perciò dovreste metterci un segno. Pertanto, da Salerno imboccate la statale 18 in direzione Cava de' Tirreni, imboccate la discesa segnalata dal cartello Dupino/Alessia e continuate a salire, seguendo le indicazioni per il ristorante che è comunque ben segnalato. Attenzione alla strada d'ingresso al parcheggio, è molto stretta e percorribile solo da un'auto per volta. Il parcheggiatore abusivo qui c'è, con tanto di gabbiotto e aiutanti presi in subappalto, come figura ricorda un pò quello della Masseria Della Fontana Vecchia di San Cipriano Picentino, poichè cappelluto ed infreddolito, e ad accomunarli c'è anche il fatto che hanno scelto di non lavorare in miniera.

Nonostante abbia un nome femminile, questa frazione del comune di Cava De' Tirreni ricca di storia (vi è un castello medievale, è stata teatro della seconda guerra mondiale e ha avuto molti lutti nel tragico alluvione del 1954) sembra in realtà prendere il nome da un termine gallico che identificherebbe il corbezzolo, detto anche "sorba pelosa", pianta molto diffusa in tutti i lattari, deliziosa anche se non troppo dolce, e che difficilmente è conosciuta ai più. Fortunatamente, grazie alle mie origini contadini e cetaresi nello specifico, ho sempre mangiato i corbezzoli sin da bambino. Ad Alessia si arriva superando le frazioni di Dupino, Marini e Arcara, e superando l'abitato, in direzione dell'eremo di San Liberatore si giunge al Piccolo Paradiso, punto di riferimento della ristorazione metelliana e non solo. Il locale è molto grande, in stile partenopeo/vesuviano per intenderci, con tanto di camerieri in gilet verde e camicia bianca, ed è dotato di una sala con finestroni con vista sulle montagne circostanti, e di un'altra sala altrettanto spaziosa all'interno. Anche qui la ressa è molta, e le sere d'estate si può mangiare anche all'aperto. Per quanto riguarda l'inverno è caldamente sconsigliato, siamo oltre i 300 metri d'altitudine e si sente. Appena entrati si respira un aria molto accogliente, i camerieri sono gentili e veloci nel servizio, nonostante la sempre notevole mole di lavoro. La pizza è la specialità del posto, presentata sia nella sua versione classica, oppure nelle varianti fantasia per due con 4 gusti e fantasia per 4 con 8 gusti. Attenzione comunque, è una pizza abbastanza alta di spessore, se assaggiate anche qualcuno dei gustosi antipasti a buffet non riuscirete sicuramente a finirla. Oltre alla pizza naturalmente è possibile scegliere fra una vasta rosa di primi, come gnocchi al tegamino, ravioli, ma anche carni alla brace e secondi di verdura. Per finire ampia scelta di dolci, fra cui spicca la cialda proposta sia al cioccolato che ai frutti di bosco, oltre a gelati e torte varie. Conto non troppo salato, come sempre a far la differenza sono i condimenti della pizza, ma difficilmente spenderete più di 15 euro a testa per una pizza con dolce finale.

Tracklist consigliata : Green Day - Welcome To Paradise
Teresa De Sio - Voglia E Turnà