mercoledì 24 ottobre 2007

Anabeco


Anabeco

Via Raffaele Siniscalchi, Lancusi (SA)
Tel. 338 3564492 (è il cellulare del proprietario)
Giorno di chiusura: domenica
Tipo di cucina : sfiziosa/casereccia/pubbistica
Fascia di prezzo : bassissima
Valutazione complessiva : 5/5

Come arrivare : partendo dal presupposto che è meglio andarci con qualcuno che già conosca il posto, in quanto di difficile raggiungimento, vi basterà uscire allo svincolo di Lancusi del raccordo Salerno-Avellino, proseguite poi in direzione delle facoltà scientifiche, e prima di raggiungere il plesso universitario girate a destra, proseguite dritti dopo il campo sportivo e 20 metri prima della piazzetta principale del paese troverete l'Anabeco. Potete anche infilarvi nell'oscuro
vialetto che conduce all'ingresso e cercare di trovare parcheggio all'interno, ma se ha piovuto da poco è vivamente sconsigliato per la vostra vettura e per le vostre scarpe.
Paradosso urbanistico per eccellenza, Lancusi nonostante sia solamente una frazione è più popolata del suo comune madre, e cioè Fisciano. Il perchè è presto detto, anni fa si decise di spostare saggiamente l'università di Salerno in territorio Irpino, creando dei collegamenti ad hoc come raccordi autostradali, stazioni ferroviarie ma soprattutto case, tantissime case, migliaia di vani affittatti a prezzi spropositati ai ragazzi che giungono qui, soprattuto dal Cilento e dalla Calabria, ma anche dalla Basilicata, per farsi un istruzione. In questo contesto urbanisitico, che potrebbe alla lontana richiamare Bologna la dotta (solo per la presenza degli studenti fuori sede) si trova uno dei pub/ristoranti/pizzerie più caratteristici della provincia, e cioè l'Anabeco, o per meglio dire Tonino Show, dal nome del suo proprietario/intrattenitore. Caso più unico che raro dove mangiare conviene più che fare la spesa, è luogo di ritrovo naturalmente per gli studenti a basso reddito, ma anche per famiglie che intendano festeggiare le proprie ricorrenze, o semplicemente per chi desidera stare in compagnia senza svuotarsi necessariamente il portafogli. L'offerta gastronomica è davvero ampissima, difatti si può spaziare dal classico antipasto all'italiana al fritto misto, detto anche dalle nostre parti "palla al centro", costituito da
patatine, mozzarelline, olive ascolane e chele di granchio, sempre servite da solerti camerieri che come dei bravi marsupiali sono sempre forniti di majonese e ketchup conservati nel loro grembiale. Si può proseguire poi con un primo che di solito è fisso a seconda della giornata, oppure la classica pizza cotta a legna in decine di varianti, oppure carne alla brace e altri
secondi, per non parlare di panini, panuozzi e altre delizie. Il Tonino show, invece, come specifica anche il menu, è gratis, pertanto se non volete essere presi in giro sui vostri presunti o reali orientamenti sessuali non venite all'Anabeco. Dolce ed amaro in chiusura, conto da pagare direttamente al banco nelle mani di Tonino, tranquilli comunque, qualcosa si depenna
sempre dalla lista e bisogna essere davvero dei mangioni per spendere più di 10 euro, dall'antipasto al dolce. Vivamente consigliato, se non altro per incoraggiare chi ha fatto della ristorazione popolare una scelta di vita.
Tracklist consigliata : Green Day - Basket Case
CCCP - Io Sto Bene

Al Vecchio Torchio


Al Vecchio Torchio

Via S. Maria Dei Campi, 3 Salerno (Giovi)
Tel. 089.406363Giorno di chiusura: ?
Tipo di cucina: casereccia
Fascia di prezzo : media
Valutazione complessiva: 4/5

Come arrivare : il locale si trova sulle colline di Giovi ma sul versante opposto al centro cittadino, pertanto per evitare troppa strada è meglio giungervi da Sant'Eustacchio, uscendo dalla tangenziale allo svincolo Pastena-Giovi e proseguendo appunto per Giovi. Superato Ponte Guazzariello (dal nome carino e sfizioso, ma il ponte in sè fa schifo) continuate a salire
fino a quando vi troverete il locale sulla destra, attenzione poichè si trova proprio in una curva a gomito, ma di notte è ben illuminato e difficile da mancare.

Piccola parentesi pre-recensoria: sono tornato nonostante tutto, dopo intimidazioni, minacce di taluni che mi additavano come causa del loro divorzio e critiche puerili che lasciano il tempo che trovano. E' mia intenzione ribadire che non mi farò intimidire da nessuno, e che continuerò nella missione esplicata a fondo pagina. Ciò premesso, andiamo alla recensione.Dell'evoluzione e delle peculiarità della cucina giovese abbiamo già parlato in un post precedente, basta solamente ricordare in questa sede come anche il ristorante-pizzeria "Al Vecchio Torchio" appartenga a pieno titolo a tale categoria di ristoranti economici e dalla struttura contadina. Come si evince sin dal nome, il richiamo alla tradizione contadina è forte, anche se magari la parola "torchio" può suscitare in qualcuno brutti pensieri, vi basti pensare che è uno strumento che serve
unicamente a spremere le vinacce, da non confondere con il "tornio" che è tutt'un'altra cosa. Il locale è dotato di un ampio parcheggio situato sul retro dell'abitazione dei proprietari del ristorante, ed è fortunatamente sprovvisto di parcheggiatori. Le sale sono due, quella interna e quella costituita da una sorta di veranda che in estate viene aperta e permette di cenare al fresco. Come si vede nelle foto, anche qui sono presenti numerosi attrezzi agricoli che fanno bella mostra di sè, quasi a creare un piccolo museo della civiltà contadina. L'offerta gastronomica è davvero variegata, si passa dai classici antipasti alla pasta fatta in casa condita con funghi oppure carni alla brace con i classici contorni, ma il locale è famoso soprattutto per la sua squisita pizza, che è possibile anche portare via, proposta in mille combinazioni di sapori e colori. Buona dotazione di dolci e amari in chiusura, personale estremamente gentile e disponibile, conto che
difficilmente supera i 15 euro a testa per una pizza con antipasto e dolce finale. Decisamente consigliato, anche per la sensazione di calore che il locale, piccolo e raccolto e interamente rivestito in legno, sa donare.P.S.: mi avete fatto arrabbiare e ne è uscita una recensione seria, cattivi!
Tracklist consigliata : Negramaro - Come Sempre
Baustelle - La Guerra E' Finita

mercoledì 10 ottobre 2007

Masseria Della Fontana Vecchia



Masseria Della Fontana Vecchia
Località Palomba - San Cipriano Picentino (SA)
tel. 089861247 chiuso il lunedì
tipo di cucina: casereccia
fascia di prezzo: bassa
valutazione complessiva: 5/5

Come arrivare: un vecchio adagio risalente alla Roma imperiale recita "tutte le strade portano a Roma": lo stesso vale per San Cipriano Picentino. Ci si può arrivare difatti: da Fratte via San Mango, superata la frazione Filetta si arriva al centro del paese, poi si prosegue dritto verso il campo sportivo e si arriva alla pizzeria; da Capitignano girando a sinistra, poche curve prima del paese e si trova una scorciatoia ben segnalata per la pizzeria; da Giffoni località Santa Maria a Vico, si gira a sinistra seguendo le indicazioni per la pizzeria; ci sarebbe anche un altra strada, subito dopo il cementificio di Campigliano, ma è scomoda e poco illuminata.

San Cipriano Picentino è un piccolo e ridente paesino adagiato, com'è ovvio, sui monti Picentini, i quali guardano il golfo di Salerno, soprattutto d'estate quando le spiagge sono affollate. Ho conosciuto questo simpatico paese grazie ad un mio ex compagno di classe nonchè poeta bucolico, purtroppo costretto all'emigrazione per lavoro come tanti figli di questa terra così bella ma così povera di risorse. Nonostante sia salernitano da sempre, non ho mai considerato quella di San Matteo la mia festa patronale, nè tantomeno ho mai fatto coincidere con essa l'inizio dell'autunno, ma bensì con una festicciola magari sottotono ma sicuramente più genuina, e cioè la sagra della castagna di San Cipriano Picentino. Ricordo ancora con gioia quando mi recavo lì con i miei amici, l'ultima domenica di ottobre, quando si cambia l'orario e la notte arriva prima, con uno scalcagnato autobus della Sita che ci fermava a Filetta, per poi farci salire su di un piccolo bus adibito probabilmente al trasporto delle vacche, in quanto pieno di paglia e dall' odore discutibile. Era una gioia per il cuore e per il palato vedere file di caldarrostai intenti a cuocere le succulunte castagne, il tesoro dei picentini, riservate per natura e sempre rinchiuse nel loro riccio spinoso. Fiumi di vino rosso gratis, il palio dei ciucci, la corsa dei "carrocciuoli" e i deliziosi calzoncelli ci riportavano a una dimensione contadina, lontana appena 18 chilometri da Salerno, ma anni luce dal nostro vivere quotidiano. Così, ogni volta che ho bisogno di riottenere questo ritorno alla natura gustando un'ottima pizza non posso che scegliere la "Masseria Della Fontana Vecchia", per gli intimi semplicemente "Masseria". Il locale si trova a pochi minuti dal paese, e col tempo è diventato per i salernitani una vera istituzione. Perfetto esempio di come per la qualità non ci sia mai bisogno di pubblicità, il locale è sempre gremito, anche in un semplice martedì, nonostante le pasticcerie siano chiuse (tranne che a battipaglia) e non ci siano dolci per chiudere il desinare. La specialità del posto, come sanno anche i sassi oramai, è la pizza al metro, sempre cotta a puntino e disponibile nei gusti classici, anche se qui a a farla da padrone è la patate e porcini, oppure la più esotica pizza alla 'nduja, piccantissimo salume calabro da spalmare, introvabile negli altri locali. Probabilmente, è l'unica cosa che sia davvero piccante a dispetto di tante altre cose spacciate per tali in altri ristoranti. Dicevamo delle pizze, ma naturalmente è possibile gustare anche delle deliziose pappardelle ai funghi porcini, oppure ravioli panna e porcini, e perchè no, anche delle ottimi carni alla brace, il tutto accompagnato da verduRe sott'olio o da una semplice insalata. Il vino è della casa ma imbottigliato, forse un pò troppo freddo per essere un rosso di medio corpo, tasso alcolico nella media ma è sempre meglio non esagerare. Una curiosità per gli smanettoni: il locale è anche dotato di connessione wifi gratuita (come specifica il cartello all'ingresso), così potete tranquillamente rimanere connessi con il vostro notebook, palmare, smartphone o nabaztag. Conto più che onesto, per una pizza con patatine e birre non spenderete più di 10 euro, parcheggiatore infreddolito all'esterno da mettere comunque in conto. Vivamente sconsigliato presentarsi il sabato o la domenica (anche a pranzo) senza prenotare, rischiereste di rimanere ad aspettare per ore inutilmente. Piccolo test di fine recensione: se sapete cos'è il nabaztag, complimenti! se siete andati a cercare cos'è prima di leggere queste righe, complimenti lo stesso, siete delle persone curiose. se ancora non lo sapete, andate a cercare cos'è.

Tracklist consigliata : The Clash - Spanish Bombs
Gino Paoli - Quattro Amici

lunedì 8 ottobre 2007

Hosteria Pizzeria Vecchio Mercato


Hosteria Pizzeria Vecchio Mercato
Via Gelsi Rossi n.25 - Salerno
tel.089794360Chiuso: non specificato
tipo di cucina: salernitana/cilentana, con leggera predilezione per il
pesce
fascia di prezzo: medio/alta
votazione complessiva: 4/5

Come arrivare:Il locale è situato al centro geografico della città, subito dietro le
onoranze funebri di via settimio mobilio e la linea ferroviaria.
Uscendo dalla tangenziale di Salerno a Fratte seguite le indicazioni
per via Irno, poi seguite le indicazioni per la futura cittadella
giudiziaria, quando alla vostra sinistra troverete un inutile quanto
oscenamente costoso "faro della giustizia" siete sulla buona strada,
percorrete la nuova arteria fino a quando arriverete su di un ponte con
travi a vista, girate subito a sinistra e siete arrivati. C'è anche un
capiente parcheggio per ora sprovvisto di addetto alla sosta (leggi
"abusivo"), approfittatene finchè non c'è.

Salerno è una cittadina dalle nobili e lontane origini, cresciuta con
il tempo fino a contare la bellezza di quasi 150000 abitanti, per la
maggior parte concentrate nella parte orientale e collinare della
città, che per molti cartografi illustri si fermava (fino a pochi anni
orsono) alla stazione centrale delle ferrovie dello stato. Aldilà di
tale stazione, verso sud, sorgeva fino a circa 6 anni fa il mercato
generale della frutta e della verdura, un luogo a dire il vero triste e
lugubre, quasi fosse uscito dalla penna di Dickens, perennemente umido
e scuro, anche forse perchè veniva frequentato solo alle prime luci
dell'alba. Per motivi personali durante la mia infanzia ho spesso
visitato questo luogo tetro teatro (stavolta l'allitterazione era
voluta) di scambi di merce, ma anche di tristi scene di degrado e
povertà: non era raro infatti scorgere anziani di entrambi i sessi
cercare di accaparrarsi gli ultimi pezzi di frutta e verdure scartati
dalla cernita dei commercianti, perchè magari un pò lividi oppure
decisamente marci. Ora è tutto finito, il progresso ha imposto la
demolizione di quella struttura fatiscente per far spazio ai lavori
della famigerata "Lungoirno", e di quel luogo non c'è più traccia. O
meglio, l'unica traccia è forse rimasta nel nome del locale che vi vado
ora a presentare, l "Hosteria Pizzeria Vecchio Mercato ", appunto.
Questo grazioso ristorante sorge alla fine di Via Gelsi Rossi, in
direzione del capolinea della Sita, e dispone di tre sale molto piccole
e raccolte, di cui una all'esterno per i mesi estivi. L'interno è
costituito da una sala più grande che dà direttamente sul forno per le
pizze, delimitata da una credenza in arte povera dove sono adagiati
anche gli antipasti, passando poi sotto un arco si accede all'altra
saletta, più piccola e che conduce all'uscita. La sensazione che si ha
è di calore, data sia dai piccoli spazi (a volte si urta col gomito il
proprio commensale oppure qualcuno dei tavoli accanto) che dalle luci
soffuse. Ai muri sono appesi alcuni quadri e antichi oggetti contadini.
Il menù è molto variegato, si può venire qui anche solo per una pizza,
ma il mio conisiglio è quello di optare per i primi di pesce, come gli
scialatielli ai frutti di mare oppure le trofie alle vongole, per poi
passare ai secondi come orate o frittura di pesce. Naturalmente è
possibile anche mangiare delle ottime pietanze di terra, così come
chiudere il pranzo con un buon dolce che qui fortunatamente non manca
mai. Unica nota dolente è forse il conto, siamo oltre i 25 a testa per
un pranzo completo, ma forse si paga un pò troppo l'ubicazione
centrale, in fin dei conti un buon posto dove mangiare senza
allontanarsi troppo dal centro.
Tracklist consigliata : Sleater Kinney - Jumpers
Tre Allegri Ragazzi Morti - Volo Sulla Mia Città

sabato 29 settembre 2007

Il Casereccio


Il Casereccio
Via Magellano (traversa della litoranea) Pontecagnano Faiano (SA)
Chiuso il lunedì e il martedì
Tipo di cucina: casereccia
Fascia di prezzo: medio-bassa
Valutazione complessiva: 5/5
Come arrivare : trattasi di locale a notorietà riflessa, essendo che spesso viene scelto al posto de "La Contadina", che si trova circa 100 metri prima provenendo dalla litoranea. Non essendo "Il Casereccio" seganalato in alcun modo, seguire le indicazioni per "La Contadina" e poi troverete anche il suddetto, un pò come quando si vuole andare all'Ikea e ci si ritrova da Leroy Merlin.
Nel bel mezzo della fertile piana del Sele e nello specifico nel vasto spazio compreso fra la litoranea e la statale 18 sorge un microcosmo sconosciuto ai più, fatto di vivai, villette private, club privè, ippodromi, caseifici, case vacanze, discoteche e amenità varie, che di notte assume tutta un altra fisionomia, protetta dal favore delle tenebre. Ma esistono anche dei piacevoli e purtroppo poco pubblicizzati luoghi dove poter mangiare bene spendendo il giusto, allietati dall'afrore delle nostre care amiche bufale. Sto parlando naturalmente de "Il Casereccio", locale senza troppe pretese com'è giusto che sia un posto con un simile nome. L'ambiente nel quale ci si ritrova una volta entrati è a dir poco accogliente, anche se ad essere sinceri risente di una rusticità posticcia un pò troppo artificiosa. Le sale in cui mangiare sono due, una situata subito dopo lo spazioso parcheggio, la più piccola, e quella interna, nello stesso locale dove si trovano le pizze. Travi in legno lucido, pilastri in mattoni e tovaglie di carta completano l'insieme, d'altronde qui si viene per la sostanza, non certo per la forma. Gli antipasti sono proprio come quelli che mangereste se foste a pranzo da vostra nonna, e assecondano la fantasia dello chef, pertanto oltre alla base obbligatoria di bocconcini deliziosi e salumi si possono degustare parmigiane di melenzane, fagioli con salsiccia a rondelle, peperoni oppure melenzane a funghetti. Per proseguire c'è l'imbarazzo della scelta, fra pizze naturalmente cotte a legna, primi di terra o di mare (per gli indecisi meglio scegliere scialatielli vongole e porcini, d'altronde siamo a metà strada fra il Tirreno e i Picentini), carni alla brace ma anche spigole, orate e una inaspettata frittura di pesce. A nobilitare ulteriolmente il menù (che, per inciso, come in altri locali qui non c'è: si ascolta in religioso silenzio la declamazione del cameriere, che spesso è costretto più volte a ritornare sulle sue parole a causa della scarsa igiene dei nostri padiglioni auditivi) è la vasta scelta di dolci, senza i quali è davvero impossibile chiudere un pranzo degno di essere chiamato tale. Il mio consiglio è di provare la torta panna e nutella con riso soffiato, non ve ne pentirete. Come già detto il ristorante si trova a pochi passi dai luoghi della movida salernitana, dove per modiche cifre è possibile incontrare i migliori divi del momento laureatisi neo-divi presso qualche reality di successo o presso qualche trasmissione pomeridiana di prostituzione legalizzata. Pensate, con circa 50 euro potreste in un simpatico sabato sera autunnale in un simpatico locale della litoranea (opps, scusate, volevo dire "costa sud") dove c'è bella gente e bella musica riuscire a toccare lo slip di un simil-divo, oppure scegliere di andare a "Il Casereccio", dove con soli 20 euro (tutto compreso) farete felici il vostro stomaco ed il vostro cervello. La scelta, come sempre, è a voi.
Tracklist consigliata : Squarepusher - Theme From Ernest Borgnine
Daft Punk - Around The World

domenica 23 settembre 2007

O' Paisano


O' Paisano


Via Bottiglieri 73 Salerno, località Giovi
Tel.: 089750861 chiuso il ??
Tipo di cucina : iper-casereccia
Fascia di prezzo : medio/bassa
Valutazione complessiva:4 /5
Come arrivare:
percorso breve: tangenziale di Salerno uscita Sala Abbagnano, girare poi a destra in direzione Giovi-Casa Manzo e continuare fino a quando non ci si trova il locale alla propria sinistra, nei pressi di un magnifico belvedere
percorso medio: tangenziale di Salerno uscita Pastena Giovi, proseguire in direzione Giovi e continuare fino a quando non ci si trova il locale alla propria destra, nei pressi di un magnifico belvedere
percorso lungo: tangenziale di Salerno uscita Rione Petrosino, finita la discesa girare a sinistra in direzione del Masso (o Mazzo?) della Signora, e proseguire fino a quando non ci si trova il locale alla propria sinistra, nei pressi di un magnifico belvedere.
percorso futuribile: uscita Cernicchiara dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria , proseguire in direzione Giovi, all'incrocio con l'ufficio postale girare a destra, proseguire in direzione centro-Casa Manzo fino a quando non ci si trova il locale alla propria destra, nei pressi di un magnifico belvedere.
A dividere la graziosa cittadina di Salerno dal convulso traffico del tratto meno conosciuto della Salerno - Reggio Calabria sorgono come dei baluardi le colline di Giovi, denominate arbitrariamente Bottiglieri, San Nicola, San Bartolomeo e Incarto, se non ricordo male. Da alcuni anni, una manciata di piccoli imprenditori si è lanciata con coraggio nel recupero di questa zona impiantando locali mangerecci dalle alterne fortune , comunque tutti ben al di sopra degli standard di giù Salerno (come dicono quelli del Vomero quando parlano di Napoli) sia come qualità che come contenimento dei prezzi. Degno esempio di tale tipologia di locale è "O Paesano", situato nella frazione Bottiglieri, che prende il suo nome dall'antica attività artigianale legata alla produzione del vino. Il locale vi si parerà davanti proprio come un locale, appunto, di paese, con le tovaglie a scacchi rossi e bianchi, camerieri con la camicia in pendant con la tovaglia, unica nota stonata è il Nissan Navara del pizzaiolo e abile cacciatore parcheggiata fuori, ma essendo nero di sera non si nota. Il ristorante pizzeria è dotato di due sale, una situata all'ingresso e dotata di piccolo aquario koi simil-giapponese, protetta da un pergolato e abbellita da alcuni antichi attrezzi della civiltà contadina, e un altra interna corredata dai trofei di caccia del pizzaiuolo, e cioè teste di cinghiale imbalsamate. E' naturalmente sconsigliato mangiare fuori nei mesi invernali, ma la ressa soprattuto il sabato sera è tanta che i clienti non fanno caso ai venti che soffiano da valle. Appena entrati ci si accomoda (se c'è posto) nell'accogliente sala interna e si da un rapida scorsa al menù che comprende anche un numeroso elenco di pizze, anche per venire incontro alle tasche dei più giovani. Difatti, la prima impressione che si ha entrando in questo locale è quella di trovarsi di fronte ad una clientela parecchio trasversale, è possibile trovare la coppia di anziani come i giovani trentenni rampanti cittadini come i ragazzini inerpicatisi qui con lo scooter. Come di consueto, mi piace iniziare con un antipasto classicamente campano, con bocconcini e sottoli, accompagnati da un prosciutto affettato come una bistecca. I primi sono consigliabili, ma il punto di forza del locale a mio parere sono le carni arrosto, pollo, vitello, maiale e coniglio, ma anche coniglio alla cacciatora, pollo arrosolato il tutto accompagnato da una bella insalata mista altri contorni disponibili alla carta. Da bere un buon vino rosso locale, un pò scarsa la carta dei vini ma in fin dei conti meglio così, unica pecca la mancanza cronica di dolci a corollare un pasto sostanzialmente buono e corroborante. In coppia non spenderete più di 30 euro, attenzione a non alzare il gomito in quando la strada non è di facile percorrenza.
Tracklist consigliata : R.E.M. - Imitation Of Life
Pulp - Disco 2000

mercoledì 19 settembre 2007

Hosteria Menelao


Hosteria Menelao

Via D'Elia, 4, Sant'Arcangelo di Cava de' Tirreni
Tel.:089 345336, chiuso il lunedì
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva: 5/5

Come arrivare:

da Salerno: ss 18 fino a Cava de' Tirreni, superare la rotatoria di p.zza san Francesco e poi girare a sinistra, seguire poi le indicazioni per Sant'Arcangelo, lì troverete i segnali che vi indicano dove si trova il locale

da Napoli: autostrada A3 uscita Cava de' Tirreni, proseguire quindi in direzione Salerno, quindi arrivati a p.zza San Francesco seguire le indicazioni di cui sopra

da Avellino: raccordo autostradale Avellino-Salerno fino all'imbocco con l'autostrada A30 Caserta-Salerno, uscita Castel San Giorgio, quindi proseguite fino a Cava de' Tirreni e arivati a p.zza San Francesco seguite le indicazioni di cui sopra

da Caserta e Benevento: arrivate ad Avellino e a Napoli per fatti vostri poi seguite le indicazioni di cui sopra

Consiglio per tutti gli abitanti della regione Campania e non solo: ormai i navigatori satellitari li trovate anche a 129 euro, compratevene uno e andate sul sicuro
E finalmente arriviamo alla recensione vera e propria. La primavolta che sono stato in questo locale è stata in occasione del mio compleanno, non ne dico il numero progressivo per pudore, diciamo che si tratta di un numero fra 26 e 28 e che finisce per 7. Venni a sapere di questo locale dal nome mitologico da una simpatica pubblicazione denominata "Sapori Campani" racimolata a scrocco in un altro ristorante della cittadina metelliana, e devi dire che tale pubblicazione ha ormai fissa dimora nel cruscotto della mia autovettura. Dopo un percorso a dir poco accidentato, tutte curve e pendenze degne del Tour De France, arrivo in dolce compagnia al tanto agognato Menelao, dotato fra l'altro di un ampio parcheggio antistante l'ingresso, con parcheggiatore abusivo di tipo non tossico e non napoletano, cioè cortese, dimesso e silenzioso. Dopo aver parcheggiato, innestato il freno a mano e inserito la retromarcia, entriamo in questo grazioso locale, il cui interno potete vedere nella foto che vi allego, in modalità octroyè, miei cari lettori. Nessuna licenza creative commons, sia chiaro, questa è roba mia.
Una rapida lavata alle manine affaticate dalle numerose sterzate e siamo già alla decantazione orale del menù, datosi che qui, come in molti altri locali, le mirabolanti intuizioni di Guttemberg non hanno ancora preso piede. Si decide di iniziare naturalmente dall'antipasto, nella sua formazione classica campana di salumi e latticini, irrobustiti e ingentiliti da una parmigiana di melenzane e da un ottimo gateau di patate. Ma qui siamo a Cava de' Tirreni, e senza che sia nemmeno richiesto il tutto viene accompagnato dai cosiddetti "scazzoppoli", dei piccoli bocconcini di pasta di pane lievitata e fritta e cosparsi poi di sugo di pomodoro e pecorino grattuggiato. Una bomba, ma che comunque si lascia ben gustare accompagnata dal vino della casa, un rosso non troppo corposo ma giustamente alcolico. Finito l'antipasto giunge il momento del primo, ed essendo un amante della pasta ripiena la scelta cade sui ravioli speck e rucola, di dimensioni molto contenute il che consente di ottenere una cottura uniforme sia del ripieno che della sfoglia, evitando quegli obbrobriosi medaglioni ripieni di ricotta cruda. A questo punto lo stomaco già chiede pietà, ma il posto per il dolce c'è sempre, e poi è anche il mio compleanno! Optiamo per una fetta di "cubana", la famigerata torta di pan di spagna al cacao ripiena di panna, e un limoncello per digerire il tutto. Non il conto fortunatamente: 28 euro in tutto, un ottimo prezzo considerando la qualità delle pietanze e la cortesia del personale.
Caldamente consigliato, specie d'estate quando si può mangiare anche all'aperto.
Tracklist consigliata : Underworld - Born Slippy
Planet Funk - Stop Me